Le persone che si sentono spesso sole hanno una particolare "firma" nel cervello, che può essere individuata con una risonanza.

La scoperta, che può aiutare anche a capire gli effetti della pandemia sulla salute mentale, è stata fatta da uno studio della McGill University pubblicato da Nature Communications.

La ricerca si basa sull'analisi di quasi 40mila persone di mezza età e anziane, a cui è stata fatta una risonanza al cervello dopo la compilazione di un questionario, con domande su quanto spesso si sentissero soli. Dall'analisi sono emerse diverse differenze nel cervello tra chi ha la sensazione più frequentemente e chi non la ha, soprattutto in una regione del cervello legata alla reminiscenza, alla pianificazione del futuro e in generale all'immaginazione, che nelle persone sole è risultata più grande e più interconnessa.

"Anche prima dell'arrivo della pandemia la solitudine è stata legata a problemi di salute come l'ipertensione, un maggior rischio di Alzheimer e la morte prematura - scrivono gli autori -. Gli uomini non sono fatti per stare isolati. Per questo è importante capire come la solitudine si sviluppa e come colpisce il cervello, un'area di ricerca in cui c'è ancora molto da capire".

(Unioneonline/v.l.)
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