«La vita nornale con gli amici e la manifestazione dell’affettività sono diventati pericolosi: questo ha conseguenze psicologiche pesantissime». Lo sottolinea Angela Quaquero, presidente dell’Ordine delle Psicologhe e Psicologi della Sardegna, già presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine Nazionale. Non tutti gli effetti del lockdown e di come le norme anti Covid stiano modificando le nostre vite sono immediatamente visibili. Per questo, nell’ambito della Giornata Nazionale della Psicologia, l’ordine isolano ha organizzato nei giorni scorsi quattro incontri sul tema "Non c’è salute senza salute psicologica. Il benessere psicologico declinato ai tempi del Covid 19". Tre i temi affrontati: famiglie e Covid-19 nella prospettiva trigenerazionale, coppie e intimità, adolescenti e Covid-19.

L’ordine della Sardegna è stato tra i primi in Italia a istituire un filo diretto per l’assistenza psicologica gratuita. Già attivo nella prima settimana di marzo, ha raccolto sino a 400 telefonate, addirittura una su cinque arrivava dalla Penisola.

Problemi e disagi sono aumentati ora che il contagio è arrivato anche in quelle aree che sembravano Covid Free, come diversi paesi sardi. Angela Quaquero entra nello specifico: «Un amico diventa una minaccia, il pranzo domenicale della famiglia allargata è un pericolo. Pensiamo anche alle coppie che si stanno formando o a quelle che non possono manifestare apertamente la propria relazione. Per gli adolescenti si tratta poi di cambiare radicalmente abitudini. E aumenta la permanenza sui social che finisce per diventare preponderante. Viene modificata l’affettività e la manifestazione dell’affettività. Un cambiamento di valore che è persino più pericoloso del lockdown». È aumentato l’uso degli psicofarmaci perché sono aumentati insonnia, stress, ansia. E soprattutto le donne sono le più esposte, perché in una famiglia con figli, aumenta il carico di responsabilità e incombenze.

«Tutte le volte che l’affettività viene toccata profondamente dobbiamo aspettarci delle reazioni. Il contraccolpo poi si scarica sul corpo con somatizzazione dei disturbi».

Per questo l’Ordine della Sardegna chiede da tempo alla Regione di entrare nei tavoli di ripartenza dell’Isola, e anche di prevedere la figura dello psicologo nei servizi pubblici e nelle scuole. Angela Quaquero spiega: «Solo in Sardegna siamo 3.300 ma nelle strutture pubbliche sono poche centinaia. Si tratta di capire che siamo in emergenza e che investire sulla figura dello psicologo significa spendere oggi per risparmiare molto di più domani in farmaci e cure».
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