L’arma più efficace per fronteggiare la parotite resta la vaccinazione. «Contiene virus vivi attenuati, cioè modificati per renderli innocui ma capaci garantire le difese del nostro organismo», dice Mereu. «Grazie a questo i casi infezione alle parotidi sono stati drasticamente ridotti. Due numeri per mettere a fuoco la diffusione della malattia: nel 1996 erano stati, in Italia, 65mila i malati, nel 2016 erano scesi a 782». In Italia (e la Sardegna rispetta l’andamento del resto del Paese) lo scorso anno i contagi sono ancora di più scesi. Si parla di circa un centinaio di casi nell’Isola. Proprio per la efficienti e ripetute campagne di profilassi e educazione sanitaria. «Il vaccino - spiega il primario - è associato a quello del morbillo e della rosolia, ma somministriamo anche il qradrivalente che contempla anche la varicella».

Ancora numeri. In Sardegna si vaccina il 93,56 per cento dei bambini sotto i due anni (94,56 nel resto d’Italia), il 95,4 entro i tre anni, il 95,23 entro i quattro. Poco più delle altre regioni attestate sul 95,4. La percentuale scende quando l’età raggiunge i 5-8 anni. Nell’Isola non si supera l’88,44 per cento. Risale, invece, verso i sedici anni: 91 per cento dei vaccinati nella nostra regione, 93 per cento nel resto del Paese.
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