Corsa contro il tempo, una sfida a distanza con sforzi economici imponenti. Sono circa 170 i progetti di vaccino in campo in tutto il mondo per neutralizzare il coronavirus. Trenta hanno già preso confidenza con la cosiddetta "Fase 1", quella che prevede i test clinici sull'uomo. In questo gruppo c'è anche l'Italia, con la sperimentazione appena avviata su una volontaria cinquantenne seguita nei laboratori dell'istituto di malattie infettive Spallanzani di Roma. La donna è la prima di una squadra di 90 persone su cui si testa il Grad-Cov2, prodotto dall'azienda di biotecnologia ReiThera. Solo la parte nascente dello studio si svolgerà in Italia (verranno presto coinvolte altre regioni): dopo serviranno grandi numeri e si pensa già a un piano di applicazioni diffuse in diversi Paesi del Sudamerica, dove l'epidemia è in crescita costante.

STRATEGIE DIFFERENTI Si seguono strade diverse nella corsa verso il vaccino: Stati Uniti e Inghilterra stanno stringendo accordi con diversi gruppi farmaceutici internazionali, investendo centinaia di milioni di dollari per l'acquisto massiccio di dosi di vaccino, la cui efficacia reale è ancora tutta da provare. Trump, per esempio, si sta muovendo in varie direzioni: ha anche già ordinato 600 milioni di dosi del prodotto studiato dalle case farmaceutiche Biontech e Pfizer, con un investimento di quasi 2 miliardi di dollari. Russia e Cina, invece, hanno scelto di forzare i tempi della sperimentazione sull'uomo: va in questa direzione l'annuncio del progetto "Sputnik V", il vaccino testato sulla figlia di Vladimir Putin, fermo però a una fase di certificazione clinica ancora embrionale.

CORSA CONTRO IL TEMPO Uno degli studi seguiti con più attenzione è quello dell'università inglese di Oxford, con una ricerca sostenuta anche dalla Germania e dalla Norvegia: c'è già un accordo di commercializzazione con l'azienda farmaceutica AstraZeneca, che peraltro ha già venduto 100 milioni di dosi all'Inghilterra e 400 milioni tra Italia, Francia Germania e Olanda.

TEMPI INCERTI La produzione di un nuovo vaccino deve seguire diverse fasi di sviluppo e può richiedere anche tempi molto lunghi: nei casi più complessi si possono superare anche i dieci anni. Il primo passo è l'allestimento dei preparati vaccinali, con il microrganismo da combattere utilizzato in forma attenuata o completamente inattivata: in certi protocolli si usano solo alcuni componenti del virus. Il "prodotto" passa poi alla fase di sperimentazione preclinica: si osservano il comportamento e il livello di tossicità. Vengono eseguiti studi in laboratorio (in vitro) e sugli organismi viventi (in vivo) per identificare quale componente dell'agente patogeno può essere in grado di stimolare il sistema immunitario umano. In questa fase si valutano anche la tolleranza e l'efficacia protettiva del vaccino da sviluppare.

STUDIO CLINICO Si passa poi alla fase strettamente clinica, regolamentata secondo norme e passaggi formali riconosciuti dalle organizzazioni politiche e sanitarie. Si suddivide in quattro fasi: tre si svolgono prima della messa in commercio del vaccino, mentre la quarta è rappresentata dall'impatto del preparato sul mercato e coinvolge milioni di persone.

LE QUATTRO FASI Nella fase 1 il vaccino viene testato su un numero limitato di persone (è il caso dello studio dell'istituto Spallanzani): si valutano prima la tollerabilità e poi la frequenza e la gravità degli eventuali effetti collaterali legati alla somministrazione delle dosi. Nella fase 2 entrano in scena centinaia di persone: il potenziale vaccino viene preparato e applicato in dosi diverse. Si studiano gli effetti tossici e la capacità del preparato di indurre una risposta immunitaria valida. Fase 3: viene fatta una prova di efficacia del vaccino su larga scala, partecipano allo studio migliaia di volontari contattati in più centri di ricerca. Se i risultati dei test sono in linea con gli standard richiesti, il produttore del farmaco invia il dossier alle autorità competenti. In Italia i contatti decisivi sono con l'Aifa, Agenzia italiana del farmaco, e l'Ema, l'European medicines agency: a quel punto si richiedono la registrazione e l'autorizzazione alla commercializzazione del vaccino.

IL PASSAGGIO CRUCIALE La Fase 4 prende forma quando il vaccino è ufficialmente sul mercato e viene diffuso in larga scala. Si studiano gli effetti secondari negli anni, testando fasce sempre più consistenti della popolazione per monitorare una platea statistica adeguata. La corsa al vaccino più ricercato di sempre non può prescindere da questo percorso sanitario, anche se nei laboratori di tutto il mondo c'è il tentativo generale di accorciare i tempi. "Il tempo stimato nel migliore dei casi è la fine del 2021", suggerisce la comunità scientifica internazionale. "Ma non sono da escludere anche percorsi più lunghi". La sfida politica planetaria punta a cambiare le regole del gioco per arrivare prima possibile al vaccino: nessuno però conosce ancora quale può essere la risposta nel lungo periodo davanti al virus che sta sconvolgendo il mondo.
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