Cresce il numero di bambini sardi che non hanno accesso all'assistenza pediatrica. L'allarme è della Società italiana di Pediatria. "Nell'Isola ci sono solo 177 pediatri di libera scelta per 377 Comuni e negli ultimi due anni sono andati in pensione 11 professionisti che non sono stati sostituiti", ha scritto la presidente regionale Rossella Mura in una lettera inviata all'assessore alla Sanità Mario Nieddu.

La rappresentante della Sip evidenzia anche "la mancanza di un piano organico di programmazione delle assunzioni per la Pediatria ospedaliera, capace di sopperire alle carenze di specialisti e rendere possibile la prosecuzione delle attività dei reparti di Pediatria alla luce della attuale complessità dell'assistenza dei bambini e degli adolescenti".

Mura sottolinea anche un altro pericolo: "La possibilità che, con la Riforma Sanitaria in atto, venga meno l'unità organizzativa del Dipartimento di Pediatria dell'Azienda Brotzu, importante riferimento regionale per i bambini con patologie complesse, espone al rischio dell'ulteriore aumento della frammentazione delle cure e delle problematiche assistenziali. Tutto ciò è reso più difficile da una realtà di isolamento geografico caratterizzata da importanti e irrisolte criticità assistenziali: rete di trasporto per i neonati critici non attiva, mancanza di reti di patologia codificate, mancanza di una terapia intensiva pediatrica regionale. Per questo", conclude la missiva, "la Società italiana di pediatria della Sardegna, insieme agli specialisti di Area Pediatrica, chiedono di essere coinvolti in un progetto per la Pediatria che garantisca il diritto alla salute dei bambini e adolescenti della nostra Regione".

Nelle scorse settimane anche Basilio Mostallino, segretario regionale della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) aveva parlato di «progressivo smantellamento dell'assistenza di base negli ambulatori dei pediatri di famiglia e l'estinzione del medico pediatra di libera scelta».
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