La spirale è considerato un metodo contraccettivo sempre affidabile?

Lo Iud, più comunemente conosciuto come spirale, è un dispositivo contraccettivo intrauterino la cui storia risale a molto tempo fa. Dopo molte sperimentazioni succedutesi nel secolo scorso, è del 1960 l'iniziale uso del polietilene nella realizzazione delle spirali a cui successivamente venne aggiunto un filamento metallico (rame) allo scopo di potenziare l'azione contraccettiva del dispositivo. Inizialmente la spirale veniva considerata la contraccezione di elezione nei paesi del terzo mondo, oggi possiamo affermare che l'uso è ampiamente diffuso anche nel mondo occidentale.

La spirale può essere utilizzata dalla maggior parte delle donne senza particolari problemi e non mostra alcun tipo di interferenza né sul piano dell'assetto ormonale né sulla sessualità.

Il dispositivo si posiziona all'interno dell'utero generalmente alla fine del flusso mestruale, previa visita ginecologica e successivo controllo ecografico per la verifica di un corretto posizionamento. Solitamente la durata media dell'utilizzo è di circa tre anni. Il meccanismo d'azione contraccettiva non impedisce il concepimento bensì l'annidamento nell'endometrio dell'uovo fecondato, con un meccanismo di reazione infiammatoria aspecifica. L'efficacia contraccettiva è ottima con un rischio di gravidanza estremamente basso, secondo i dati in letteratura e confermato anche nella pratica clinica quotidiana.

Giuseppe Chessa, direttore Struttura complessa Ostetricia e Ginecologia Ao Brotzu Cagliari
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