Un piccolo ma fondamentale contributo scientifico allo studio del Sars-CoV2 nella comunità internazionale arriva anche da Nuoro, con il laboratorio analisi dell'ospedale San Francesco di Nuoro che ieri ha annunciato di aver raggiunto la mappatura completa del genoma del coronavirus sardo. Dopo la mappatura avvenuta a marzo di parte del genoma a Cagliari, l'ospedale di Nuoro è il primo nell'Isola ad averlo mappato tutto caricando i dati in un database internazionale dove si contano già altre 55 mila sequenze isolate in tutto il mondo. Un risultato di altissimo livello presentato ieri dal direttore dell'Assl di Nuoro, Grazia Cattina, davanti all'assessore alla sanità Mario Nieddu. Il capoluogo barbaricino darà così il suo importante contributo allo studio del virus grazie all'équipe multidisciplinare guidata dal responsabile del laboratorio Giuseppe Mameli

Sardi mappati

Servono 5 pagine per contenere la sequenza delle 36mila basi di nucelotidi di cui è composto il genoma. Mappatura che ha evidenziato come il 99,9% del materiale genetico del coronavirus sardo è simile al ceppo europeo. «L'obiettivo era sequenziare il virus per conoscere la variabilità e caratterizzarlo», spiega la ricercatrice Giovanna Piras. Un virus in cui è stata scoperta una variazione nella proteina spike AD614G «che identifica il ceppo sardo in quello europeo», aggiunge Piras, «e fa presupporre che possa determinare una maggiore virulenza rispetto al ceppo asiatico. Nuoro ora sta collaborando con altre realtà scientifiche in un progetto di ricerca nel quale abbiamo già inserito una ventina di sequenze ma siamo in grado di fornirne altre. La nostra scoperta», prosegue la ricercatrice, «fa parte del contributo che tutti i laboratori del mondo stanno dando per la messa a punto dei vaccini per contrastare il virus. Attualmente dal punto di vista diagnostico Nuoro non ha nuovi casi, l'ultimo riguarda una paziente di Tortolì e aveva una carica virale bassa. Il problema potrebbe ripresentarsi in autunno», evidenzia, «e bisogna prepararsi, sperando che le mutazioni possano dare vita ad un virus con meno patogenicità». Il laboratorio di Nuoro è partito dal 28 marzo con l'analisi in proprio dei tamponi in un territorio con 100 mila abitanti garantendo la media altissima di 80 analisi al giorno. A quel punto è nata l'idea di studiare l'intera sequenza del Coronavirus.

L'Iss corregga i dati

A Nuoro c'è poi da registrare e soprattutto da correggere un altro dato: nessun contagio è avvenuto tra gli operatori. Nei bollettini ufficiali, nei 78 positivi, non sono mai stati depurati i medici falsi positivi: i test sierologici fatti a Cagliari, avevano smentito i risultati dei tamponi arrivati da Sassari. Perché quel dato è ancora presente? «Spetta all'Istituto superiore di sanità depurarlo», ha spiegato ieri l'assessore Nieddu.

(f. le.)

© Riproduzione riservata