"Abbiamo superato le 20mila vaccinazioni contro il meningococco C nella zona del basso Sebino e di Grumello. In pochi giorni sono state introdotte azioni di prevenzione senza precedenti, a tutela dei cittadini e della salute pubblica". È l'annuncio dell'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, commentando il primo bilancio della campagna vaccinale straordinaria in atto in un'area della Lombardia sul confine fra le province di Bergamo e Brescia, dove nelle scorse settimane si sono verificati quattro casi di sepsi da meningococco C, due delle quali mortali.

"Siamo riusciti ad attivare una serie di interventi tempestivi e puntuali - ha aggiunto Gallera - creando una cintura di sicurezza vaccinale importante. Questo servizio è un'attestazione di buon funzionamento del sistema socio sanitario regionale e di efficienza della pubblica amministrazione", ha detto ringraziando tutti gli operatori impegnati nella campagna straordinaria.

In poco tempo, secondo gli esperti, è stato raggiunto il 50% del target di cittadini nell'area bergamasca. E dopo gli interventi nelle scuole ora si procederà nelle aziende.

Eppure, nonostante le rassicurazioni, cresce la paura e si allarga al resto d'Italia. Due partite di volley, in programma nel weekend in provincia di Bergamo, sono state assegnate a tavolino perché gli avversari

non si sono presentati proprio a causa dei timori per la meningite.

A Sarnico, come riporta l'Eco di Bergamo, non si è presentato il 'Cenate Sotto', mentre nel Campionato provinciale Fipav di prima divisione a dare forfait è stata la squadra 'Volleymania' di Nembro.

Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno la meningite colpisce 2,8 milioni di persone presenti sul pianeta: sono 500mila i casi di meningite meningococcica, circa 50mila letali.

Nel nostro Paese, fra il 2010 e il 2016 i casi di malattia invasiva meningococcica sono stati in media 200 l'anno (stima Società Scientifica Italiana di Malattie Infettive e Tropicali). E secondo i dati epidemiologici dell'Istituto Superiore di Sanità il decesso vale per l'8-14% dei pazienti colpiti, con una mortalità che senza cure adeguate sale addirittura al 50% dei casi.

(Unioneonline/v.l.)
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