"Diabete sotto controllo: la tecnologia ci aiuta" è il titolo dell'incontro in programma oggi pomeriggio negli studi di Videolina (alle 16.30, piazza Unione Sarda a Cagliari).

A rispondere alle domande dei presenti Maria Antonietta Fois, presidente regionale Sid (Società Italiana Diabetologia), Francesca Spanu, presidente regionale Amd (Associazione Medici Diabetologi) e Carlo Ripoli, presidente regionale Siedp (Società Italiana Endocrinologia Diabetologia Pediatrica).

"La tecnologia ci proietta in un futuro che sembra molto più vicino di pochi anni fa: la chiusura dell'ansa ovvero il pancreas artificiale", spiega Francesca Spanu. "Oggi la sfida per i professionisti della diabetologia e per il 'sistema diabete' è creare percorsi che permettano prima di tutto l'accesso a queste tecnologie ma soprattutto la proposta al paziente di una tecnologia utile per lui e ritagliata sulle sue esigenze. È inutile sapere che glicemia ho se non so usare quell'informazione per migliorare la mia salute. Il processo educazionale sostenuto dalla tecnologia può portare veramente alla realizzazione dell''empowerment' della persona con diabete che può, in questo modo, fare scelte personali di vita minimizzando i rischi connessi alla malattia".

Il messaggio di fondo è che si può e si deve, alla luce delle più recenti innovazioni, adattare il diabete alla propria vita e non la propria vita al diabete.

I DATI IN SARDEGNA - L'Isola, in termini di diffusione della malattia, vanta purtroppo un triste primato.

La Sardegna è infatti ai primi posti nel mondo, con la Finlandia, per il diabete di tipo 1, che richiede una terapia sostitutiva per tutta la vita che può essere fatta con iniezioni multiple giornaliere o utilizzando un microinfusore.

"Ogni anno in Sardegna sono diagnosticati circa 120 nuovi casi di diabete tipo 1 nella fascia di età 0-14 anni – specifica Carlo Ripoli - ma la patologia può esordire anche in età adulta".

Nell'Isola si contano attualmente "1500 pazienti con diabete di tipo 1 in età pediatrica – aggiunge Ripoli - il che equivale in media a un paziente con diabete ogni 150 residenti. Alcune zone della Sardegna, come l'Ogliastra e il Sulcis, hanno una prevalenza maggiore con un bambino o ragazzo con diabete ogni 110 residenti".

Passando al diabete di tipo 2, tra le patologie croniche più diffuse al mondo, le statistiche parlano di circa 110.000 persone che in Sardegna affrontano la malattia. In questo caso occorre puntare soprattutto sulla prevenzione e sul controllo della glicemia, attraverso uno stile di vita ottimale. "Occorre combattere sovrappeso e obesità, riducendo l'apporto calorico e incrementando l'attività fisica - conclude Maria Antonietta Fois – con una particolare attenzione al consumo di grassi di origine animale e di zuccheri semplici a tavola".

(Unioneonline)
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