Una nuova moda che conquista, di giorno in giorno, sempre più persone: spopolano a New York i "botox-bar", locali adibiti a veloci trattamenti a base di tossina spiana-rughe e filler anti-età.

Un fenomeno, come riporta il New York Times che al particolare "fenomeno" ha dedicato un approfondimento, partito con il celebre "Ject" fondato da Gabrielle Garritano, e cui sono seguiti molti altri locali in varie parti della città.

"Un approccio molto statunitense - spiega il chirurgo estetico Giulio Basoccu - attento al lato commerciale e al glamour, che è francamente impensabile da noi: anche se non si tratta di chirurgia, i trattamenti con tossina botulinica e filler sono pratiche mediche, da affrontare con attenzione, in strutture adeguate e nelle mani di professionisti preparati".

Nel 2018 in Usa le iniezioni di botulino sono aumentate del 16,3% rispetto all'anno precedente, piazzandosi - secondo l'American Society of Aesthetic Plastic Surgery - saldamente al primo posto tra le procedure estetiche.

"La popolarità di queste procedure è innegabile, ma ad essere diversa è la mentalità: da noi il paziente è al centro di un sistema che punta a garantire al massimo la sua tutela", dice Basoccu. Perché questi trattamenti non sono esenti da rischi. "Abbiamo visto tutti persone dal viso 'congelato', strane paralisi o gonfiori, problematiche che possono verificarsi in caso di trattamenti eseguiti senza rispettare le regole - avverte lo specialista - in centri inadeguati o da personale non esperto. Il rispetto delle regole è fondamentale".

C'è poi il tabù del ritocco. "Se negli Usa spesso si punta a risultati estremi - vediamo volti liscissimi e quasi inespressivi, o seni di misure XL - in Italia la richiesta è quella di naturalezza. Dunque non è solo l'approccio ad essere differente, ma anche la mentalità".

(Unioneonline/v.l.)
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