Chi esagera, può avere qualche problema. "Possono comparire bruciore e acidità di stomaco, oltre alle afte", avverte Attilio Giacosa, gastroenterologo e docente all'Università di Pavia. "Contro il bruciore - prosegue - sono disponibili farmaci antiacido contenenti sostanze che hanno la capacità di "tamponare" oppure anti-secretori capaci di ridurre la produzione di acido. Per combattere le afte è invece importante provvedere con un'accurata igiene orale e con antisettici e disinfettanti del cavo orale o antinfiammatori per ridurre il bruciore".

Dopo le necessarie "istruzioni" per chi proprio non sa frenarsi, non dimentichiamoci di festeggiare al meglio la Pasqua e non sottovalutiamo l'importanza del cioccolato, delizia della festa come componente dell'uovo che tutti, grandi e piccini, aspettano. Per i golosi è una grande occasione per rifarsi con fondente, al latte o ricco di nocciole. Senza esagerare, ovviamente, per non far "sballare" il conto della calorie, ci si può lasciare andare a quello che i greci chiamavano "cibo degli dei", partendo dalla parola teobroma, sostanza contenuta nel cioccolato. D'altro canto, anche la scienza non tira troppo le orecchie a chi sceglie il pezzetto di uovo oppure non rinuncia al quadratino dopo il pasto.

SI VIVE PIU' A LUNGO - Qualche tempo fa, una ricerca condotta all'Università di Harvard su 7841 persone di 65 anni seguite per cinque anni, evidenziava che chi mangia cioccolato tre volte al mese vive più a lungo. Addirittura, il rischio di mortalità appare inferiore del 36 per cento rispetto a chi si astiene. Ovviamente, un vantaggio sarebbe presente anche per chi supera i dosaggi draconiani presi in considerazione dagli scienziati americani: solo che in questo caso l'effetto benefico sarebbe ridotto. Insomma: un pizzico di cioccolato, anche ogni giorno, può essere d'aiuto per il benessere.

I BENEFICI - Anche per il cuore. Non ci credete? A ricordare che cioccolato fondente (con almeno l'80 per cento di cacao) e succo di barbabietola sono i due alimenti con le più convincenti prove di efficacia sull'ipertensione arteriosa è un documento della Siprec (Società italiana per la prevenzione cardiovascolare), che segnala come anche il cioccolato possa diventare un "coadiuvante" delle altre regole alimentari per chi si trova nello stato di "pre-ipertensione" ovvero con livelli di poco innalzati rispetto alla normalità. Il tutto, ovviamente, parte dalla scienza. Una revisione su venti studi clinici controllati e in doppio cieco, quindi scientificamente molto seri, ha dimostrato che il cioccolato fondente riduce la pressione arteriosa sistolica di 2,77 millimetri di mercurio e la "minima" diastolica di 2,20. Inoltre qualche tempo fa un studio apparso sulla rivista Heart, condotto su quasi 160.000 persone seguite per oltre dieci anni, ha dimostrato che chi consumava più cioccolato aveva un rischio inferiore dell'11 per cento di soffrire di patologie cardiovascolari e del 23 per cento di avere un ictus.

FONDENTE - Per una volta, a patto di non esagerare con le dosi, lasciamoci andare. Se puntiamo ai benefici per la salute è meglio scegliere il fondente, con un contenuto di cacao di almeno il 75 per cento, e di ottima qualità. Ma è meglio non rinunciare al piacere del palato. L'importante e non solo a Pasqua, è fare attenzione alle dosi. La classica tavoletta da 100 grammi può contenere anche 5-600 calorie, pur se l'introito calorico varia in base al tipo di cioccolato. Insomma: mai andare oltre i due-tre quadretti.

Federico Mereta

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