È dal 2007 che l'Italia ha aderito alla campagna internazionale di vaccinazioni anti-Papilloma Virus e ora, con il Piano nazionale vaccini 2017-2019, l'immunizzazione si estende a livello nazionale e gratuitamente anche ai maschi, per ostacolare ulteriormente la circolazione del virus responsabile di ben nove forme tumorali, sia nelle donne sia negli uomini.

Una vaccinazione che si è dimostrata molto efficace nel prevenire il carcinoma della cervice uterina (collo dell’utero), soprattutto se effettuata prima dell'inizio dell'attività sessuale, e che viene offerta gratuitamente in tutte le Regioni italiane a bambine e bambini al loro dodicesimo anno di vita, mentre per le altre fasce d'età è previsto un pagamento agevolato.

A oggi in Italia sono disponibili tre vaccini anti-Hpv: bivalente, che protegge dai tipi 16 e 18, quadrivalente contro i tipi 6 e 11 e 9-valente che protegge anche dai tipi 31, 33, 45, 52, e 58.

HPV, UN VIRUS DA NON SOTTOVALUTARE - Non uno, ma oltre cento varietà diverse di virus, per la maggior parte causa di lesioni benigne come verruche alla cute o condilomi orali e alle parti intime, in grado di regredire spontaneamente senza conseguenze.

Resta, però, una quota di virus che può avere un'evoluzione ben più seria: secondo la Fondazione Gimbe l'Hpv causa oltre il 90% dei carcinomi della cervice e dei tumori dell'ano, oltre a una percentuale rilevante di tumori orofaringei, della vulva, della vagina e del pene.

La trasmissione dell'agente patogeno avviene prevalentemente attraverso i rapporti sessuali e data l'asintomaticità il contagio viene rilevato solo da appositi screening come il pap test, mentre per rilevare la presenza del virus nell'uomo non esistono - al momento - esami specifici.

Da qui la necessità di estendere la campagna immunologica a tutta la popolazione, maschile e femminile, perché, come nel caso della rosolia, se è vero che l'infezione è rilevante e pericolosa soprattutto per la donna (specie se in gravidanza), la trasmissione avviene in maniera circolare da persona a persona. Ed ecco perché la campagna è raccomandata sia dalle istituzioni sanitarie sia dai medici oncologi e pediatrici, perché gli adolescenti di oggi siano preservati per sempre da questo agente patogeno, silente e pericoloso.

LA SITUAZIONE ITALIANA - Le rilevazioni più recenti del Ministero della Salute indicano che l'adesione alla campagna di vaccinazione contro il Papilloma Virus è ancora lontana dall'obiettivo di una copertura del 95% entro il 2019, e questo contro prove di efficacia definitive e la conoscenza approfondita dei rischi connessi al contagio. L'adesione della popolazione all'immunizzazione delle adolescenti non ha rispettato le attese, insomma, in parte per il generale scetticismo cresciuto negli ultimi anni attorno al tema dei vaccini, in parte per la paura - ingiustificata secondo la Sanità - di effetti collaterali.

Con la conseguenza di non sfruttare una prestazione sanitaria dal valore elevato e dalla provata efficacia.

(Unioneonline/b.m.)
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