L'esposizione al gas radon incide nel 10% dei casi di tumore del polmone - 3200 ogni anno - secondo quanto emerge dal convegno nazionale ''Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?'', organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi nella sede del Cnr di Roma.

Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta.

"Il cancro del polmone - spiega Nicola Rotolo, chirurgo dell'Università degli Studi dell'Insubria - è la prima causa di morte per neoplasia nell'uomo: le stime registrano un'incidenza di tale malattia in Italia di circa 40.000 nuovi casi ogni anno (11% di tutte le diagnosi di tumore nella popolazione). Negli ultimi anni si è registrato un aumento di casi anche nelle donne fumatrici. Da questi numeri, si deduce come nel corso della vita un uomo su dieci rischia di ammalarsi di cancro del polmone".

La mortalità per cancro del polmone attribuito al radon in Italia è stimata attorno ai 5000 casi circa (3500 - 5000) su 35.000 morti per cancro del polmone, e il rischio, aggiunge Rotolo, aumenta esponenzialmente nei fumatori.

Un'arma importante nelle mani di chirurghi e oncologi resta la diagnosi precoce che ha lo scopo di individuare la neoplasia nella sua fase asintomatica e permettere cure ai primi stadi della malattia, garantendo una sopravvivenza a 5 anni al di sopra dell'80%.

"Il radon - spiega Alessandro Miani, presidente della Società italiana di medicina ambientale - è un gas radioattivo che si lega al particolato presente negli ambienti indoor e grazie a questo si deposita a livello dei bronchi, bronchioli e alveoli polmonari. Se inalato, inizia a decadere rilasciando radiazioni, che possono interagire con il dna cellulare delle cellule circostanti e modificarlo, dando il via al tumore''.

Un problema che secondo la Commissione Ambiente del Cng va affrontato anche dal punto di vista geologico, mentre finora è stato gestito a livello sanitario ed epidemiologico dai medici e dai fisici per l'aspetto tecnico e di misurazione".

(Unioneonline/b.m.)
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