Lenti a contatto e vacanze al mare: un binomio spesso difficile da conciliare, e per cui i medici lanciano un allarme.

Sono infatti in costante crescita le pessime abitudini estive degli utilizzatori, che possono condurre a malattie anche molto gravi.

Secondo uno studio pubblicato dalla rivista "Cornea" l'86% dei portatori di lenti a contatto fa ad esempio la doccia con le lenti ,e il 62% nuota mentre le indossa. Il 41% degli uomini e il 29% delle donne sciacqua inoltre le lenti con acqua di rubinetto. E il 40% dei portatori di lenti a contatto lava usualmente con acqua di rubinetto il contenitore in cui ripone le lenti.

Nulla di più pericoloso.

Quello che infatti non tutti sanno è che l'acqua di qualunque provenienza – piscina, mare, fiume, lago, vasca idromassaggio, rubinetto – può essere un potente serbatoio di microrganismi, anche se trattata con disinfettanti.

E fra le conseguenze più temibili c'è la cheratite da Acanthamoeba, un particolare tipo di infezione causata da un ameba, l'Acanthamoeba appunto, protozoo microbico che riesce a sopravvivere in condizioni estreme e che può scatenare conseguenze molto pericolose, soprattutto quando passa alla fase di cisti. Sono acclarati casi in cui questo ameba, letteralmente "mangiandosi" i batteri depositati sulla cornea, ha portato alla cecità.

I pazienti che soffrono di Cheratite da Acanthamoeba mostrano sintomi specifici quali dolore oculare, fotofobia, arrossamento e irritazione oculare, ma anche vista appannata e lacrimazione. Tutto ciò può persistere per intere settimane e, nei casi peggiori, può addirittura portare a ulcere e ascessi corneali.

Ad oggi non esiste una vera e propria cura contro la Cheratite da Acanthamoeba, ma si utilizzano farmaci che riescono a sopprimere la cisti per poi, piano piano, eradicare la patologia. Si utilizzano anche antimicrobici a uso topico o si arriva all'intervento chirurgico quando necessario.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata