Si apre in Sardegna un nuovo capitolo nella lotta ai tumori del pancreas, cancro fra i più frequenti e che rappresenta la quarta causa di morte tra le neoplasie.

Da oggi al Policlinico di Monserrato Duilio Casula, per la prima volta, questa forma di tumore si potrà operare chirurgicamente.

L'importanza della notizia deriva dal fatto che proprio la chirurgia è attualmente l'unico trattamento radicale.

Grazie a un protocollo di intesa tra l'Azienda ospedaliero universitaria (Aou) di Cagliari e l'Azienda ospedaliero universitaria integrata (Aoui) di Verona, i pazienti sardi potranno dunque essere operati nell'Isola. Una possibilità fino a ieri quasi negata per il fatto che in Sardegna sono pochi i centri che svolgono interventi chirurgici al pancreas, con un numero di interventi pari a 20-30 al massimo in un anno.

La svolta del Policlinico arriva grazie all'intenso percorso di formazione dei chirurghi della Struttura complessa di Chirurgia Generale Polispecialististica diretta dal professor Pietro Giorgio Calò, che si avvale della grande esperienza della struttura veronese.

Alle 8,30 di questa mattina il professor Claudio Bassi, direttore della Chirurgia generale e del pancreas di Verona (tra i massimi esperti mondiali), il professor Calò e il dottor Massimiliano Tuveri, chirurgo dell'Aoui, hanno eseguito la prima operazione al Policlinico, un intervento particolarmente complesso su un paziente affetto da tumore alla testa del pancreas.

Il cancro al pancreas è considerato tra i più aggressivi: quando viene diagnosticato, infatti, in 8 persone su 10 è già in uno stadio avanzato.

"Alimentazione, fumo, alcol, obesità, ma soprattutto l'aumento dell'età media della popolazione sono le cause principali che spiegano un'incidenza elevata", spiega il professor Calò. In Italia si registrano più di 8.000 nuovi casi l'anno, soprattutto nella popolazione adulta, e evidentemente ancora di più in quella anziana. In Sardegna tra 70 e 100 pazienti ogni anno devono sottoporsi a un intervento per neoplasia del pancreas a cui si aggiungono i più rari (ma non eccezionali) casi di neoplasie delle vie biliari e del duodeno. Solo il 20% circa di questi tumori è asportabile al momento della diagnosi.

Sino a oggi la metà dei pazienti sardi con un tumore al pancreas era costretta ad andare fuori dall'Isola, soprattutto a Verona, per sottoporsi all'intervento chirurgico che resta l'unica via per garantire la sopravvivenza e una eventuale guarigione (anche se non più l'unico). La convenzione tra l'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari e l'Aoui di Verona definisce un protocollo diagnostico e assistenziale per i pazienti con patologie al pancreas, vie biliari e duodeno che potranno ora essere operati al Policlinico. I pazienti operati a Verona potranno, dunque, fare le visite specialistiche e controlli post-operatori a Cagliari.

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