I 500mila rimpatri annunciati in campagna elettorale sono stati una promessa un po' troppo esagerata da parte della Lega. Che, tra l'altro, il prossimo 6 settembre, quando arriverà la sentenza del tribunale del Riesame sulla confisca dei famosi 49 milioni di euro "spariti", rischia seriamente di chiudere i battenti.

Ad ammetterlo è Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e braccio destro di Matteo Salvini.

Nel corso di un'intervista rilasciata a Peter Gomez nel corso della festa del Fatto Quotidiano a Marina di Pietrasanta, Giorgetti ha parlato a tutto campo, toccando tutti i principali temi d'attualità, politica ed economica.

AUTOSTRADE - A cominciare dal nuovo corso della gestione delle autostrade italiane dopo il tragico crollo del ponte Morandi di Genova.

"Io non ho votato il cosidetto provvedimento salva-Benetton perchè non ero in Aula. Ma se ci fossi

stato, l'avrei votato perchè la Lega" nel 2008 aveva un vincolo di maggioranza".

Ma sul futuro idee chiare: "Sulla revoca della concessione bisogna andare dritto per dritto. C'è già una procedura avviata. A tutti si concede il diritto di difesa. Avranno pochi giorni per rispondere e poi si deciderà", ha spiegato il sottosegretario.

Giancarlo Giorgetti a Pietrasanta (Ansa)
Giancarlo Giorgetti a Pietrasanta (Ansa)
Giancarlo Giorgetti a Pietrasanta (Ansa)

DEFICIT-PIL - Giorgetti ha poi parlato della possibilità di superare o meno il tetto defici/pil.

"Sforare il 3%? Se è necessario per mettere in sicurezza il Paese, anche sì. Credo che sia interesse anche dell'Europa. Il fatto che negli ultimi 20 anni non si siano fatti più investimenti seri, soprattutto per il mantenimento delle infrastrutture di questo Paese, rende indispensabile e urgente mettere mano non solo ai ponti, ma anche a scuole, edifici pubblici a rischio, situazioni per cui dobbiamo intavolare con la Ue un negoziato serio".

SALVINI "PERMALOSO" - Poi le inevitabili domande sul leader leghista. "Un difetto di Salvini? Bisogna stare attenti a come si fanno le critiche. Ci sono delle tattiche per fargliele arrivare...'', scherza il sottosegretario, ammettendo che il ministro dell'Interno è alquanto permaloso.

Altra ammissione, come detto, è che i rimpatri di migranti promessi dalla Lega prima delle elezioni siano stati una "sparata un po' troppo grossa".

L'intervista con Gomez
L'intervista con Gomez
L'intervista con Gomez

Anche perché "che i migranti non possano entrare in Europa lo stabiliscono i trattati Ue, non Salvini".

LEGA-FORMULA 1 - Massima fiducia comunque in Matteo, perché "per guidare bene un'auto di Formula 1, bisogna sapere anche frenare, non solo accelerare, se no vai fuori strada alla prima curva. Anche la politica è così. Ma Salvini sa tenersi tarato sulla pancia dell'elettorato, confido quindi che quando sentirà che la pancia gli segnalerà che è il momento di frenare, frenerà".

Infine il futuro della Lega che potrebbe vedersi colpita e affossata nel portafoglio al termine del processo per appropriazione indebita.

LEGA A RISCHIO - "Tutti i soldi che avevamo sono stati già presi dalla magistratura", ha spiegato Giorgetti. Aggiungendo: "Quindi, in questo momento non abbiamo più nulla. Il problema è che se il 5 settembre tutti i futuri proventi che fondamentalmente sono i versamenti dei parlamentari e dei consiglieri che affluiscono nelle casse della Lega vengono requisiti, allora è evidente che a quel punto lì un partito politico non può più esistere,perchè non ha più i soldi...''.

''Se dovesse essere questa l'interpretazione della magistratura - ha chiuso il sottosegretario - per noi questa sentenza sarebbe definitiva, senza però che il procedimento su Bossi e Belsito sia passato in giudicato, cosa che noi contestiamo".

(Unioneonline/l.f.)
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