"I presupposti" per arrivare ad un governo "ci sono". "Se riusciamo sarà una bomba, ma in senso positivo. Questo è il momento dei coraggiosi, non dei cuori deboli" per portare avanti una "rivoluzione gentile".

Così Luigi Di Maio in un video diffuso su Facebook.

Il capo politico del Movimento 5 Stelle ha cercato di fare il punto sulle trattative in vista del "contratto" con la Lega.

"Vedo - ha detto - tante persone che ironizzano sul contratto, ma se ne facciano una ragione: per noi il contratto è una cosa seria, centrale, il perno di qualsiasi governo si andrà a costituire".

Poi i punti su cui finora il negoziato ha trovato la quadra. Ovvero, "reddito cittadinanza, una flat tax equa", ma anche la "legge sull'acqua pubblica che rispetti finalmente il referendum" e il "carcere per chi evade" in un Paese in cui gli "onesti si sentono dei fessi". E ancora: "il taglio delle pensioni d'oro e i vincoli europei ,che vanno rivisti".

SALVINI - Anche Salvini ha tracciato il suo primo bilancio: "Io ho la coscienza pulita - le sue parole - perché stiamo lavorando al massimo, giorno e notte, e stiamo cercando di vedere fino all'ultimo se c'è un programma forte".

Il leader leghista ha quindi precisato: "O nasce un governo forte, il che vuol dire che con la stessa serietà di questi giorni con il M5S si giunge a un'intesa su tutto o quasi, o se pure, come è possibile perché siamo due forze diverse, rimangono delle distanze su diversi temi, allora responsabilmente l'unica soluzione è restituire la parola agli italiani che agli uni o agli altri diano la maggioranza assoluta per governare".

Poi la chiosa: "Stiamo ragionando in qualità di movimenti diversi, ma seri e democratici entrambi quindi la scelta sarà presa da entrambi. Ci sono alcuni temi su cui ancora le posizioni sono lontane: è chiaro che non possiamo andare a Bruxelles con un governo che rappresenti due idee lontane".

In serata, poi, Salvini ha diffuso anch'egli un video sui social. Nel filmato spiega che il negoziato coi pentastellati e arrivato "all'ultimo tratto". Poi un avviso a scettici e detrattori: "Minacce, insulti e ricatti non ci spaventano, ci danno forza! Prima gli italiani, o si cambia o si vota".

ATTRITI CON BRUXELLES - Un riferimento a Bruxelles, da dove sono arrivati messaggi critici sui riferimenti dei leader alla messa in discussione degli accordi con l'Ue, tanto che sia Maio che Salvini hanno bollato lo scetticismo dell'Europa come un'ingerenza "inaccettabile".

Un botta e risposta che ha dato il la al Partito Democratico per attaccare la linea intrapresa da Lega e M5S.

"È come se moglie e marito decidessero di rinegoziare il mutuo senza parlarne con la banca. Serve un bagno di umiltà e meno propaganda", ha ironizzato il segretario ad interim dei dem, Maurizio Martina.

(Unioneonline/l.f.)

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