Silvio Berlusconi è stato ufficialmente riabilitato dal Tribunale di Sorveglianza, dopo la condanna passata in giudicato.

Nel provvedimento, di quattro pagine, vengono citate tre relazioni di servizio redatte dalle questure di Milano e Roma e dai carabinieri di Arcore, dove si dà atto della "buona condotta" del leader di Forza Italia, requisito necessario per vedersi estinte le pene accessorie e ogni altro effetto della condanna, inclusi quelli previsti dalla legge Severino.

Una sentenza che il leader di Forza Italia ha accolto "con amarezza", visto il "ritardo" con cui è arrivata, ma che di fatto gli consentirà di tornare "candidabile" alle elezioni.

E che, soprattutto, gli permetterà di scendere d'ora in poi nell'agone politico senza più essere un "bersaglio facile" per gli avversari, a cominciare dal tanto "odiato" Movimento 5 Stelle.

La decisione è stata accolta dai fedelissimi del Cavaliere con estrema soddisfazione.

"Il presidente Berlusconi è nuovamente candidabile. Oggi, in Italia, vince innanzitutto la democrazia", il commento della forzista Nunzia De Girolamo. Che aggiunge: "Una notizia che in parte sana una stortura legislativa e un accanimento giudiziario. Sono felice innanzitutto per l'uomo poi per il politico".

"La riabilitazione del Cavaliere - fa eco Alessandra Mussolini, altra pasionaria azzurra - ci rende prima di tutto felici e orgogliosi di riavere il nostro capo politico non più relegato al ruolo di padre nobile ma com'è giusto di nuovo pronto a scendere in campo per guidare Forza Italia in tutte le prossime sfide".

Per Renato Schifani, invece, si tratta della "fine di un calvario", mentre il deputato Sestino Giacomoni la butta sull'ironia: "A Sorrentino non è bastato un film per descrivere una parte della vita di Berlusconi, ne ha dovuti girare due! Il bello deve ancora venire perché sono sicuro che dovrà girarne un terzo per riscrivere il finale. Alle prossime elezioni, infatti, Berlusconi, tornato candidabile, vincerà e ne vedremo delle belle!", ha scritto su Facebook.

Quanto all'ex premier, riottenuta l'agibilità politica, potrebbe accontentarsi.

Oppure, potrebbe andare avanti nell'iter giudiziario per ottenere la definitiva e totale riabilitazione "nel merito" davanti alla Corte di Strasburgo.

(Unioneonline/l.f.)

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