Anche se Lega e M5S provano a riaprire uno spiraglio per la formazione di un governo, i partiti iniziano ad affilare le armi e a prepararsi a un'altra estenuante campagna elettorale, praticamente in continuità con quella svolta prima del 4 marzo e mai finita neanche durante le consultazioni, nel corso delle quali tutti i leader hanno pensato più a strizzare l'occhio ai propri elettori che a formare un governo.

L'appello di Giorgetti ("Fatti da parte") non è stato accolto da Berlusconi, ragion per cui se Salvini vuole formare un governo con Di Maio potrà farlo solo al prezzo di uno strappo con Forza Italia.

Nelle prossime ore Mattarella dovrebbe dare l'incarico di governo, nella speranza che Di Maio e Salvini rinsaviscano evitando di portare il Paese alle urne in piena estate. Ancora oggi, ricevendo al Quirinale Milan e Juventus impegnate domani nella finale di Coppa Italia, il Capo dello Stato ha fatto ricorso alla figura dell'arbitro (lui) e dei giocatori che non lo aiutano, per lanciare un'altra stoccata ai partiti.

"VOTO A GIUGNO" - Intanto Luigi Di Maio, lungi dal fare un passo indietro, rilancia ulteriormente in un'intervista a Di Martedì, su La7: "Abbiamo intenzione la prossima settimana di chiedere di emenare un decreto di emergenza per modificare un parametro del voto degli italiani all'estero e quindi andare a votare ancor prima, anche a giugno". "Noi - ha aggiunto il capo politico pentastellato - non siamo disposti a votare un governo tecnico: stiamo cercando una soluzione politica". E poi, sul governo definito "neutrale" da Mattarella: "Un governo non può mai essere neutrale, perché si dovranno fare delle scelte. E io sono molto preoccupato quando si individuano delle persone che non sono passate per le elezioni e non hanno una connessione politica con i cittadini". Quindi un attacco al Pd ("Molti elettori ci penseranno seriamente prima di rivotarlo") e un'iniezione di ottimismo: "Possiamo recuperare oltre l'8% dal Pd e dalle altre forze politiche che non si ripresenteranno perché sono andate sotto soglia, finalmente potremo avere l'occasione di governare autonomamente". Infine, un'altra giravolta sul'euro, segnale che si ritorna in campagna elettorale. Nel commentare le parole di Grillo, che nei giorni scorsi ha rilanciato il referendum sulla moneta unica, Di Maio ha dichiarato: "Lo capisco, perché se la democrazia rappresentativa diventa sempre più vuota, cominciano a muoversi altre richieste extraparlamentari, che sono legittime se avanzate con gli strumenti della democrazia diretta".

Paolo Gentiloni
Paolo Gentiloni
Paolo Gentiloni

"GENTILONI PREMIER" - Dal lato Pd, Matteo Renzi - sempre dal salotto televisivo di Giovanni Floris - ha lanciato Gentiloni come candidato premier delle prossime elezioni: "Non lo voglio tirare per la giacchetta, ma è lui il candidato naturale, a maggior ragione se si faranno subito". Intanto è stata fissata finalmente, per il 19 maggio, la data dell'assemblea che dovrebbe eleggere il nuovo segretario: probabilmente sarà l'attuale reggente Maurizio Martina. Tornerebbero dunque a dividersi, tra i dem, i ruoli di segretario del partito e candidato premier.

Poi l'ex premier ha attaccato M5S: "Non si può mostrare un volto double face, andando dal Pd alla Lega come ha fatto Di Maio. Quante parole contro di noi hanno detto in campagna elettorale, e la mia posizione non è ripicca per il passato, è sulle cose da fare. Ci vuole un minimo di coerenza e dignità: io il reddito di cittadinanza lo considero un errore, magari non mi fa recuperare voti al sud, ma su questo tema come su vaccini e referendum sull'euro rilanciato da Grillo, non c'è alcuna possibilità d'accordo".

E ancora: "Se non è in grado di fare un accordo col centrodestra lo dica, ma deve consentire al Paese di riscrivere le regole del gioco, tenerlo bloccato così è assurdo".

(Unioneonline/L)

GIORGETTI, L'INVITO A BERLUSCONI:

© Riproduzione riservata