Non ci saranno sfide tra big, ma non mancheranno duelli interessanti nei collegi uninominali, che eleggeranno un terzo dei componenti del prossimo Parlamento.

Matteo Salvini è scappato via dalle sfide dell'uninominale. "Andrò a sfidare Matteo Renzi onvunque si candidi", aveva detto il leader leghista. E invece niente: non si è messo in gioco neanche in un collegio uninominale; ha blindato il seggio mettendosi come capolista in 5 listini plurinominali bloccati, dalla Sicilia alla Lombardia.

A sfidare Matteo Renzi nel collegio di Firenze c'è l'economista anti euro Alberto Bagnai, della Lega, mentre per i 5 Stelle c'è Nicola Cecchi, ex Pd.

Il premier Gentiloni, candidato a Roma, se la gioca con un azionista truffato di Banca Etruria che corre per i 5 Stelle, Angiolino Cirulli, e il centrista Ciocchetti che è in corsa per il centrodestra.

Interessante la sfida di Milano dove Tabacci, ex assessore della Giunta Pisapia, per il centrosinistra sfida Laura Boldrini (Liberi e Uguali) e Cristina Rossello, l'avvocatessa che difende Berlusconi nella causa con Veronica Lario.

Duello tra pasionarie a Bolzano. Una renziana, la contestata Maria Elena Boschi, l'altra berlusconiana, Michaela Biancofiore.

Difficile la scelta per gli elettori del Pd a Bologna: per i dem corre infatti Pierferdinando Casini contro Vasco Errani, che ora è in Liberi e Uguali ma - dal Pci al Pd - ha una lunga storia di militanza nella sinistra.

Altra corsa tutta sull'euro a Siena, dove a sfidare il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan c'è il candidato leghista anti euro Claudio Borghi.

Sfida amarcord a Varese, dove il giornalista Gianluigi Paragone (M5S) - ex conduttore su Rai Due in quota Lega ed ex direttore de La Padania - affronta il suo mentore Umberto Bossi. "Con nostalgia ed emozione mi ritrovo a predicare nella tana del lupo", ha dichiarato il giornalista.

A Lecce tocca invece alla fedelissima renziana Teresa Bellanova, che è anche ex Cgil, sbarrare a Massimo D'Alema (Liberi e Uguali) la strada per il ritorno in Parlamento.

Infine, la sfida più succulenta mediaticamente, ma forse anche la più scontata come esito. quella di Pomigliano d'Arco, dove Di Maio dovrebbe fare incetta di voti contro Vittorio Sgarbi, candidato di Forza Italia.

Per quanto riguarda i leader dei partiti: come abbiamo detto, Renzi corre a Firenze e Di Maio a Pomigliano. Salvini non corre negli uninominali, Grasso è candidato a Palermo. Meloni nella "nera" Latina, "nel solco della tradizione". Anche Berlusconi non è in lista, per ovvi motivi vista l'incandidabilità.

Davide Lombardi

(Unioneonline)
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