Un partito che non dimentica il passato ma guarda soprattutto alla contemporaneità e al futuro, un partito che non mette da parte l'obiettivo dell'indipendenza ma cerca soluzioni concrete e immediate per alleviare la sofferenza di tutti i sardi. Questo il progetto e il primo abbozzo di un programma, delineati da Columbu al Consiglio nazionale.

Un partito spaccato: ai lavori hanno partecipato 44 consiglieri, poco più della metà di quelli che avevano diritto di voto, ma comunque quanti bastavano per garantire il numero legale. Assente il presidente del partito, Giacomo Sanna - che svolgeva anche le funzioni di segretario dopo le dimissioni di Giovanni Colli la scorsa estate - che esce sconfitto dalla doppia partita giocata sabato scorso a Ghilarza e oggi a Oristano.

Il presidente del Psd'Az avrà, però, una possibilità di rivincita sabato 28 marzo, di nuovo alla Torre aragonese di Ghilarza. Per quella data è fissata, infatti, una nuova riunione del Consiglio nazionale e all'ordine del giorno, stilato da Sanna sabato scorso, c'è di nuovo l'elezione del segretario. Resta da vedere se troverà i numeri per ribaltare la situazione o se accetterà la sconfitta.

Nell'intervento che ha preceduto la sua elezione, Columbu ha proposto al Consiglio un partito che metta fine a 70 anni di scissioni, espulsioni e dimissioni, un partito veramente "d'azione", capace di rinnovarsi nel quale iscritti e dirigenti non si accontentino di sgomitare nei ridotti spazi ai quali è stato ridotto, e pronto ad accogliere gente nuova per ricominciare a crescere. Durante la discussione finale il voto per acclamazione è stato contestato dal consigliere nazionale Gianni Pia.
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