Domenica 9 novembre i catalani si recheranno alle urne per un referendum che apre la strada al "processo di partecipazione popolare grazie al quale avranno la possibilità di esprimere la propria opinione sull'indipendenza della nazione catalana".

La Catalunya chiede di poter decidere del proprio futuro così come è accaduto in Scozia. Prenderanno parte ai lavori, nel ruolo di osservatori nazionali, anche le delegazioni del Partito dei sardi, del Psd'Az e di A Manca pro s'indipendentzia. Inoltre saranno presenti due consiglieri regionali in rappresentanza delle istituzioni: Gavino Sale per iRS e Paolo Zedda per i Rossomori.

"Nonostante il governo spagnolo si sia opposto ad ogni tipo di espressione democratica della volontà popolare ed istituzionale della Catalunya, la Generalitat ha comunque indetto il referendum in modo da poter dare la possibilità a tutti i catalani, nonostante il no di Madrid, di poter esprimere la propria opinione su di un tema tanto importante per il futuro della Catalunya e dell'Europa - spiegano gli indipendentisti - In Italia dove il neocentralismo, grazie all'azione di Renzi, sta prepotentemente diventando cultura di governo e prassi politica, Irs da sempre sostiene il diritto alla autodeterminazione del popolo sardo così come di tutti i popoli d'Europa".
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