Cappellacci è un "furbetto" che "cerca di sorpassare tutti, anche i suoi vecchi complici, e tenta di impedire che alla prossima competizione elettorale possano concorrere le organizzazioni politiche che non fanno parte dei due schieramenti: così si ingessa il sistema politico attuale di governo, con l'obiettivo di frenare le spinte al cambiamento che in Sardegna stanno arrivando dal basso". Parte dagli indipendentisti di Irs la nuova bocciatura al governatore per l'anticipo delle elezioni al 16 febbraio prossimo. Secondo il movimento di Gavino Sale, "l'atto compiuto prima dal Consiglio con l'approvazione della legge elettorale e quello compiuto dal presidente della Giunta" hanno "il sapore di una vera eversione, l'ennesima mutilazione brutale della democrazia. La costruzione di un golpe all'idea democratica del pluralismo, creato ad hoc da persone che hanno paura di confrontarsi con la miriade di movimenti e associazioni che stanno da tempo facendo sentire la voce della società civile in Sardegna. Che hanno paura di confrontarsi con il proprio popolo". Il rischio per i piccoli partiti è quello dell'impossibilità, in tempi così ravvicinati, di raccogliere le firme. "E' chiaro che in tale situazione il compito più arduo, per non dire ai limiti dell'impossibile - denuncia Irs - sarà quello di dover raccogliere in pochissimi giorni le circa 5000 firme necessarie affinché le singole forze politiche possano presentare i propri candidati in tutti i collegi elettorali dell'isola. Questa ardua impresa tuttavia non spetta invece a tutti quei partiti che sono già rappresentati in Consiglio regionale con almeno un eletto. Cioè - contestano gli indipendentisti - non dovranno presentare le liste accompagnate dalle sottoscrizioni dei cittadini".
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