"Fallimento della gestione dell'emergenza portata avanti dal governo sardo-leghista".

Non usano mezzi termini i consiglieri del Movimento 5 Stelle, la zona rossa nell'Isola è colpa del governo regionale.

"Lanciare una campagna di screening dal titolo accattivante 'Sardi e sicuri' e scegliere allo stesso tempo di non intervenire per potenziare una macchina dei vaccini lenta, sguarnita e inadeguata. I segnali del fallimento c'erano tutti", attaccano in una nota congiunta Michele Ciusa, Desirè Manca, Roberto Li Gioi e Alessandro Solinas.

"Abbiamo denunciato l'avvio di una campagna di screening estremamente tardiva, abbiamo denunciato l'alto numero di vaccinati senza averne diritto, l'insufficienza di organico negli hub, e l'assurdità del procedere per slogan senza guardare all'unico dato ancorato alla realtà: i numeri della pandemia. Così, oggi, la Regione Sardegna, sempre più interessata agli spot che ai dati, si ritrova inesorabilmente in zona rossa, con buona pace per chi, colpito da una crisi economica senza precedenti sta faticando a pagare le rate del mutuo, gli affitti, le tasse, e talvolta a mettere assieme il pranzo con la cena", continuano i pentastellati.

Lo screening un "inutile dispendio di energie", le vaccinazioni "non adeguatamente pianificate", con il risultato di "disparità gravissime, centinaia di over 80 in attesa del vaccino e altrettanti giovani che lo hanno ricevuto in virtù della loro appartenenza a categorie forti".

(Unioneonline/L)
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