E' Mario Draghi l'uomo su cui punta il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per creare un nuovo esecutivo "di alto profilo" in grado di avere una larga maggioranza ed evitare così il ritorno al voto a emergenza Covid ancora in corso.

Nato a Roma da padre padovano e madre avellinese, classe 1947, Draghi ha guidato fino al 2019 la Banca Centrale Europea, raccogliendo plauso unanime per il suo operato finalizzato alla stabilità dell'Unione monetaria e, dunque, dell'Unione politica.

Laureato in Economia alla Sapienza di Roma e specializzatosi al Mit di Boston, Draghi ha insegnato in numerose università italiane (Trento, Padova, Venezia, Firenze) e anche all'estero (Princeton), lavorando al contempo per molti anni al Ministero del Tesoro, prima di essere chiamato, nel 2005, a prendere il posto di Antonio Fazio nel ruolo di governatore della Banca d'Italia.

Nel 2011, dopo una parentesi in Goldman Sachs, la chiamata alla Bce. Ma Draghi ha anche ricoperto numerosi altri incarichi di prestigio del mondo economico e finanziario: è stato infatti, tra l'altro, direttore esecutivo per l'Italia della Banca Mondiale e presidente del Financial Stability Forum.

Una figura autorevole e "tecnica", slegata dai partiti, per traghettare il Paese, negli intenti del Colle, fuori dalla crisi, politica e sanitaria.

Attorno al suo nome potrebbero convergere tutte le forze europeiste, a comporre quella che Romano Prodi ha definito la "maggioranza Ursula", con riferimento alla presidente della commissione Ue Von der Leyen, sostenuta proprio da una maggioranza allargata, con l'esclusione dei cosiddetti partiti sovranisti.

(Unioneonline/l.f.)
© Riproduzione riservata