«Il centrosinistra si ritrovi». L'appello di Massimo Zedda, consigliere regionale ed ex sindaco di Cagliari, è rivolto a tutti i Comuni della Sardegna in vista delle prossime amministrative, ma travolge soprattutto Nuoro, dove il centrosinistra è frammentato in almeno cinque galassie, pronte ognuna a portare un candidato sindaco alle elezioni. Da una parte il sindaco uscente Andrea Soddu, che ha scelto di non sedersi al tavolo di centrosinistra e di correre solo; poi c'è la lista di Lisetta Bidoni, Nuoro 20.25, e ancora Francesco Guccini che ha abbandonato il tavolo. Da capire cosa farà il Centro democratico di Roberto Capelli. E poi ci sono i tre candidati, Francesco Manca, Carlo Prevosto e Paolo Pirisi, che domenica si sfideranno per le primarie.

L'appello all'unità

«I rappresentanti dell'associazione Nelson Mandela, di Sardegna in Comune, di Possibile, di Campo Progressista, di Noi, La Sardegna, di Futuro Comune, dei Verdi chiedono che si riunisca, nuovamente, il tavolo del centrosinistra per discutere delle elezioni amministrative». Questo l'appello affidato a un comunicato: «Sentiamo l'esigenza di parlare del futuro delle amministrazioni comunali, in una fase così complessa per la vita e per lo sviluppo dei nostri territori, ricercando la massima unità possibile delle forze democratiche, progressiste e civiche in vista dell'importante appuntamento elettorale che riguarderà quasi la metà dei Comuni della nostra Isola».

Il dialogo

In questo progetto le primarie del centrosinistra nuorese (oggi alle 19 ai Giardinetti candidati a confronto sui temi) non sono un ostacolo, ma - secondo Zedda - un'occasione in più per ricucire. E spiega: «Esprimeranno il nome di un interlocutore, uno che avrà titolo per assumere decisione in una direzione o nell'altra con le altre realtà progressiste e antifasciste». Spazio a tutti quindi. L'appello - spiega - è «generale alle forze che si riconoscono in questo movimento in cui c'è un moltiplicarsi e una frantumazione del polo. È rivolto a tutti i Comuni impegnati per le amministrative, da Nuoro a Quartu, a Porto Torres e Sestu». Zedda va oltre e spiega: «La scomposizione e diversità in una coalizione ci può stare, la divisione è se c'è una visuale di città differente, ma qui non c'è una divisione sui progetti». Aggiunge: «Discutere e ragionare non significa che non si può trovare la sintesi, a Nuoro abbiamo vinto le regionali perché eravamo uniti e ora non dobbiamo consegnare la città alla Lega».

Fabio Ledda

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