"Dopo questo mio intenso coinvolgimento, non vedo un futuro senza politica".

Dopo la conferenza di fine anno, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un colloquio con il giornale "La Repubblica" annuncia un impegno a lungo termine.

Precisa di pensare "al presente e non al mio futuro", perché "iniziare a ragionare sul proprio futuro quando si ha un incarico così rilevante rischia di creare una falsa e distorta prospettiva", "come un tarlo" che "finisce per distrarre o peggio per condizionare le scelte e le decisioni che si è chiamati ad assumere".

Aggiunge poi: "Non mi vedo novello Cincinnato che mi ritraggo e mi disinteresso della politica".

"La politica - riflette il premier - non è solo fondare un partito o fare il leader di partito o fare competizioni elettorali. Ci sono mille modi per partecipare alla vita politica e dare un contributo al proprio paese".

Infine, per rassicurare gli alleati della coalizione, ribadisce: "Qualsiasi contributo mi troverò a dare sarà comunque in linea con la mia inclinazione che sabato ho esplicitato: sono un costruttore, non sono divisivo".

Dopo le dimissioni del ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti, i nodi che il governo Conte dovrà affrontare nel 2020 sono quelli della prescrizione - un tema che divide Movimento 5 Stelle, Partito democratico e Italia Viva - e della possibile revoca delle concessioni ad Autostrade per l'Italia.

(Unioneonline/F)
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