"Fuori chi siede nell'attuale maggioranza, e gli assessori li decido io". La sua candidatura a sindaco è ancora un'ipotesi che il centrodestra quartese sta valutando in vista delle elezioni del prossimo anno. Ma Tonino Dessì, esponente di Fratelli d'Italia, 60 anni e un passato politico interrotto dopo lo strappo con l'allora sindaco Davide Galantuomo, è chiaro: "Se il partito me lo chiede sono a disposizione, ma in coalizione non voglio nessuno tra quelli che ora sostengono Delunas".

Molti la vogliono candidato a sindaco.

"Nessuno si candida da solo, se il partito me lo dovesse chiedere non dirò di no. Ma ci sono due condizioni e voglio essere chiaro fin da subito: non ci sarà spazio per chi appoggia la maggioranza attuale, neanche nelle liste che dovessero sostenere una mia possibile candidatura".

Perché?

"Dobbiamo essere alternativi a un certo modo di governare e soprattutto credibili agli occhi dei quartesi".

L'altra condizione?

"Sarà necessario avere fiducia totale nei confronti di chi mi affianca, quindi dovrò avere carta bianca sulla scelta degli assessori".

Sarebbe un ritorno dopo una lunga assenza.

"Quindici anni: l'ultima candidatura nel 2001 e dal 2004 sono sparito. I contatti politici sono ripresi quando mi sono iscritto a Fratelli d'Italia".

Con chi scenderà in campo?

"Sono un uomo di destra, e tutto deve partire dal mio partito. Ma sarà importante valutare le competenze di chi si vuole candidare".

Cosa pensa di Galantuomo alleato di Delunas?

"A mio parere l'ha fatto per tirare a campare, non di certo per senso di responsabilità come hanno cercato di farci credere. Una scelta dettata da logiche che non riesco a capire e che non mi appartengono".

E di Contini?

"Vale lo stesso discorso: anche lui mosso da logiche non di certo amministrative. Per questo non voglio neanche sentire parlare di loro in una mia eventuale coalizione".

Un giudizio su Delunas come sindaco.

"Alla luce di tutto quello che è successo il giudizio non può che essere negativo, basta vedere le condizioni della città. A partire dal Palazzetto dello sport non collaudato".

Il centrodestra ha perso credibilità con il sostegno al sindaco Pd?

"Fratelli d'Italia è credibile visto che non è rappresentata in Consiglio, non posso dire lo stesso delle altre forze politiche che governano con Delunas".

Come vede il ritorno di Milia?

"Spero abbia imparato dagli errori amministrativi del passato. Ritengo sia una persona competente, ma non basta il ricordo per vincere le elezioni, occorre offrire un'idea di città che sia spendibile".

Teme la sfida con lui?

"No, sono altre le cose da temere nella vita non di certo le sfide politiche".

Quartu è peggiorata?

"La situazione è sotto gli occhi di tutti: strade, illuminazione pubblica e impianti semaforici in condizioni disastrose. Con problemi finanziari nelle casse comunali che non sarà facile risolvere".

La colpa di chi è?

"Non c'è una colpa specifica, certo è che questa amministrazione non ha fatto granché per invertire la tendenza e sanare i vecchi problemi".

Cosa si può fare per migliorare le cose?

"Occorre prima di tutto occuparsi delle priorità e attivarsi per recuperare le risorse necessarie: mettere a norma le scuole, la viabilità e garantire la sicurezza in tutta la città".

Qualche idea?

"I vigili urbani, per esempio, non sono armati, non svolgono un servizio notturno e in una città di 70 mila abitanti non è accettabile. E poi c'è il problema disoccupazione su cui il Comune non può fare grandi cose, se non creare le condizioni affinché qualche imprenditore possa investire e creare opportunità lavorative".

Federica Lai

© Riproduzione riservata