Nonostante la fretta di Giuseppe Conte la maggioranza non riesce a chiudere l'accordo sulla nomina di viceministri e sottosegretari. Il tema non è infatti neppure stato inserito nel consiglio dei ministri di oggi, partito alle 15.30 e durato appena 15 minuti.

Due i temi: da una parte la mancanza di accordo fra Pd e M5S su alcune poltrone chiave, dall'altra la quadra che ancora non è stata trovata per le candidature fra i pentastellati.

Sono 43 i posti in palio, con oltre 200 candidature in casa M5S e 120 pretendenti del Nazareno.

Fra le poltrone più contese quelle relative al Ministero dello Sviluppo economico, dove il Pd vorrebbe sistemare Antonello Giacomelli, vero esperto della materia, con le deleghe alle telecomunicazioni. Fra le altre richieste dei dem quella di Gian Paolo Manzella per occuparsi di energia.

Scontro anche sul tema editoria, dove dopo l'accantonamento di Vito Crimi, intenzionato a tagliare i fondi a tutti, il Pd vuole assegnare il posto ad Andrea Martella seppur si faccia strada anche la candidatura di Giovanni Legnini, già vicepresidente del Csm e già sottosegretario con delega all'editoria. I grillini in quella posizione vorrebbero invece il giornalista già direttore a Sky Emilio Carelli. Litigi anche in tema di deleghe al Turismo, che i grillini vorrebbero togliere a Dario Franceschini.

Pronto l'attacco di Matteo Salvini: "Dopo neanche una settimana al governo – ha commentato il leader leghista - già si scannano per la distribuzione delle poltrone. Presidente Mattarella, davvero gli Italiani meritavano uno schifo simile?".

(Unioneonline/v.l.)
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