La riforma della sanità targata Solinas è solo una bozza, ma già ha scatenato le polemiche dell'opposizione.

Centrosinistra e Movimento 5 Stelle sono pronti a dare battaglia contro l'impianto che prevede il ripristino delle vecchie Asl e l'azzeramento dell'Ats unica, che si chiamerà Ares e manterrà solo la gestione accentrata degli acquisti e del personale.

"Si vuole cambiare tutto per non cambiare niente - attacca il capogruppo di LeU Daniele Cocco - anzi si può parlare di ritorno al passato, visto che le aziende sanitarie avranno di nuovo tre direttori generali. Il risultato immediato sarà un aumento dei costi e delle poltrone".

"Ciò che mancava - osserva il capogruppo Pd Gianfranco Ganau - è la rete territoriale, vera carenza, mi pare che nella riforma del centrodestra non ce ne sia traccia. Inoltre, se si ripropongono le vecchie Asl, non si capisce perché Ogliastra e Medio Campidano debbano rinunciare alle loro rivendicazioni di autonomia".

"Ogliastra discriminata, se la Giunta dovesse approvare un documento simile siamo pronti a contrastarne il passaggio in consiglio regionale", è l'affondo del consigliere dem Salvatore Corrias.

Nel mirino anche il nuovo ospedale a Cagliari. "A nulla serve continuare a costruire cattedrali nel deserto, maxi strutture nate all'unico scopo di svuotare e impoverire quelle già esistenti, colate di calcestruzzo per dare lavoro a chissà quale impresa di costruzione, occorre invece ragionare nell'ottica di un potenziamento delle risorse che abbiamo", osserva la pentastellata Carla Cuccu.

E si mobilita anche il Nord Sardegna. Per l'ex sindaco di Alghero Mario Bruno "è inaccettabile il fatto che Solinas parli di nuovi presidi solo a Cagliari e dimentichi Alghero, a cui riserva risorse residuali solo per un semplice completamento".

"Ci sarà una nuova struttura anche ad Alghero, come nel Sulcis - replica Solinas - il nostro progetto avvicinerà i servizi essenziali e di eccellenza a pazienti e cittadini".

(Unioneonline/L)
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