"Non c'è nessun dubbio che danneggia il negoziato con la Commissione europea. Quel testo non era definitivo, era una bozza incompleta con varie opzioni aperte. Non era pensata per la pubblicazione, non sarebbe dovuta uscire".

Lo ha detto il ministro dell'Economia Giovanni Tria, a proposito del caso della lettera di risposta a Bruxelles sui conti pubblici.

L'altroieri era stata infatti diffusa ai media una bozza provvisoria della missiva, i cui contenuti erano stati smentiti prima dal vicepremier Luigi Di Maio e poi dallo stesso dicastero. Un vero e proprio giallo.

Il testo provvisorio conteneva riferimenti a tagli al welfare per i prossimi anni, che avrebbero riguardato anche reddito di cittadinanza e Quota 100.

"Abbiamo depositato una denuncia alla Procura della Repubblica e avviato un'indagine interna al ministero", ha fatto sapere ancora l'esponente del governo Conte.

Il reato ipotizzabile è quello di divulgazione di atti secretati e violazione di segreto d'ufficio.

Interrogato su chi possa aver passato il testo alla stampa, Tria ha dichiarato in un'intervista al "Corriere della Sera": "Non ne ho idea, ma è un fatto molto grave".

Intanto l'Ue ha fatto sapere che sta vagliando i documenti inviati da Roma e mercoledì pubblicherà un rapporto suoi conti italiani, insieme alle raccomandazioni economiche.

Bruxelles potrebbe aprire una procedura di infrazione, dal momento che nel 2018 l'Italia non ha ridotto il suo debito pubblico, come previsto dal Patto di Stabilità.

(Unioneonline/F)
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