I colloqui del governo al Quirinale, ormai, hanno una cadenza settimanale.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella segue da vicino gli equilibri della maggioranza e chiede conto al premier Giuseppe Conte che a sua volta, a Palazzo Chigi, si confronta con Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

L'aria che tira dopo i risultati europei è di crisi, inutile negarlo. Ma la situazione appare tutt'altro che definita, né in negativo né in positivo.

Conte dal suo canto è fiducioso di poter evitare la rottura tra le due anime che compongono l'esecutivo e persino di andare avanti con i punti programmatici fondamentali per l'agenda di governo.

Se la sua mediazione dovesse fallire si aprirebbe, come primo scenario, quello di un giro di consultazioni con i presidenti delle Camere e con i gruppi parlamentari, per verificare la possibilità di una o più soluzioni prima di arrivare allo scioglimento del Parlamento e la conseguente chiamata alle urne degli italiani.

Il Colle per il momento registra e osserva, sempre attento al tema che gli sta più a cuore: la tenuta dei conti pubblici di fronte alle beghe nostrane.

(Unioneonline/D)
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