"Di Maio me ne dice di tutti i colori. Ma ho deciso di non rispondere".

Così il vicepremier Matteo Salvini sull'invito di Luigi Di Maio per "più lavoro e meno stron..te": "Ieri mentre mi arrivavano gli insulti, io ero a Palermo a commemorare la Strage di Capaci e rappresentare lo Stato, a portare i risultati della lotta contro la mafia. Io faccio il ministro dell'Interno, mi occupo di sicurezza, non ho tempo per rispondere agli insulti. Spero che da lunedì tutti saremo più tranquilli, più sereni. Molti vogliono usare il voto europeo per i problemi italiani, io invece parlo di Europa".

Quanto al fatto che per i 5 Stelle sui rimpatri Gentiloni sia stato meglio, Salvini ribatte: "Questa è meravigliosa. Spero che nessuno abbia nostalgia del passato".

E ancora: "Se Di Maio ha nostalgia di Renzi e Gentiloni basta che lo dica. Questo è il primo anno da tantissimi anni in cui ci sono il doppio delle espulsioni rispetto agli sbarchi, e se gli italiani mi danno forza i porti chiusi dall'Italia li porto in tutta Europa perchè in Italia e in Europa entra chi ha il permesso di entrare, gli altri tornano a casa".

Freddezza totale dall'alleato di governo che al Corriere della Sera dice: "Con Salvini oramai parlo soltanto in Consiglio dei ministri. Prima c'era una collaborazione maggiore e al di là dei rapporti personali tutto è cominciato quando è scoppiato il caso Siri".

"Se gli attacchi al presidente del Consiglio - ha proseguito - sono una vendetta sul caso Siri, nel paese della nuova Tangentopoli questa è una follia, perché per la prima volta in trent'anni invece di tenere un politico indagato per corruzione è stato fatto fuori".

(Unioneonline/D)
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