La comunicazione ufficiale è arrivata dalla voce del presidente del Consiglio regionale, Michele Pais: sono dieci i gruppi consiliari all'interno dell'assemblea sarda.

La Lega avrà Dario Giagoni come capogruppo, i Riformatori hanno scelto Michele Cossa, il capogruppo del Psd'Az è Franco Mula e il Movimento 5 Stelle ha scelto Desirè Manca. Sarà Gian Filippo Sechi il presidente del gruppo Udc Sardegna, Paolo Truzzu di Fratelli d'Italia, e Angelo Cocciu alla guida di Forza Italia Sardegna.

Nel centrosinistra alla fine i gruppi sono due: il Partito democratico, formato da otto consiglieri, che avrà come capogruppo l'ex presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, e i Progressisti che hanno confermato la scelta di Francesco Agus.

Infine, il gruppo Misto sarà formato da sette consiglieri.

I VICEPRESIDENTI DEL CONSIGLIO - Per rendere omaggio al nuovo presidente del Consiglio sono giunti il sindaco di Alghero - città di Michele Pais - Mario Bruno, e l'ex deputato di An Carmelo Porcu, che ha guidato i primi passi di Pais in politica.

Giovanni Antonio Satta (Riformatori) e Piero Comandini (Pd) sono i vicepresidenti del Consiglio regionale. Satta ha ottenuto 30 voti, Comandini 20, sette preferenze per Roberto Li Gioi del Movimento 5 Stelle.

L'INTERVENTO DI PAIS - Una citazione di Grazia Deledda per aprire il discorso ("Siamo sardi, terra di lunghi silenzi...") e una del Salmo 36 per chiuderlo ("Stai lontano dal male e fai il bene, e avrai sempre una casa"): in mezzo, 22 minuti di riflessioni dal forte taglio identitario e autonomistico. Così si è presentato all'aula del Consiglio regionale il nuovo presidente Michele Pais, nelle dichiarazioni di insediamento che hanno aperto la seduta odierna.

La frase della scrittrice nuorese è servita a ricordare che il popolo sardo è un prodotto di mescolanze, e che "la nostra terra è e sarà un approdo ospitale per chi cerca qui, nel rispetto delle leggi, un futuro migliore", ha detto il neo presidente, aggiungendo che però "dobbiamo anche dare una mano a chi in questa terra combatte per non dover cercare altrove una sua dignità. Questo, al di là delle strumentalizzazioni, significa dire: prima i sardi". Pais ha anche fatto squillare dal banco della presidenza un campanaccio da pastore, al posto della tradizionale campanella, per ricordare la vertenza sul prezzo del latte, e raccomandare interventi per lo sviluppo delle zone interne e contro lo spopolamento.

Poi è passato all'auspicio di una legislatura che veda "uno sforzo straordinario di compattezza del Consiglio, perché un nuovo Statuto speciale, una legge statutaria e una nuova legge elettorale non restino solo buoni propositi". Ricordando più volte e con orgoglio la sua provenienza algherese, ha anche chiesto un rinnovato impegno per una tutela del sardo e delle altre lingue parlate nell'Isola.

Forte anche la richiesta di cambio di rotta su due recenti riforme regionali: la sanità (nell'occasione Pais ha citato un appello di Paolo Palumbo, il 21enne oristanese che è il più giovane malato di Sla in Europa) e gli enti locali. Su quest'ultimo tema il presidente ha tra l'altro sottolineato la necessità di "un riequilibrio tra nord e sud dell'isola, con l'istituzione della Città metropolitana di Sassari". L'augurio di buon lavoro a tutti in algherese ("Bon treball a tots") ha chiuso il discorso.

Matteo Sau

Giuseppe Meloni
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