L'ultimo test per i partiti in vista delle elezioni europee vede protagonista una piccola regione del Sud, la Basilicata, chiamata anche "Texas d'Italia" per la ricchezza di giacimenti di petrolio che da decenni ingolosiscono le multinazionali.

Urne aperte fino alle 23 per i 573.970 elettori (più donne che uomini) che votano in 681 sezioni per eleggere il presidente della Regione e i 20 consiglieri regionali, 13 in provincia di Potenza, 7 in provincia di Matera.

Alle 12 affluenza al 13,31%, alle 19 al 39,73%.

Le urne chiudono alle 23, poi inizia subito lo spoglio.

Partendo da in alto a sinistra, in senso orario: Trerotola, Mattia, Tramutoli, Bardi (Ansa)
Partendo da in alto a sinistra, in senso orario: Trerotola, Mattia, Tramutoli, Bardi (Ansa)
Partendo da in alto a sinistra, in senso orario: Trerotola, Mattia, Tramutoli, Bardi (Ansa)

I CANDIDATI - Sono quattro i candidati di una campagna elettorale un po' strana, cominciata mentre Marcello Pittella, il governatore uscente (Pd), era ai domiciliari per un'inchiesta sulle nomine nella sanità.

Per il centrodestra corre l'ex generale della Guardia di Finanza Vito Bardi. Scelto da Berlusconi, Bardi non è lucano e non ha ancora preso la residenza, tanto che oggi non può votare per sé stesso. Eleggibile ma non elettore, insomma. Può contare sul vento in poppa di cui sta beneficiando Salvini negli ultimi mesi, e anche su qualche transfuga passato da sinistra a destra. Tra questi c'è anche un ex assessore della Giunta Pittella.

Per il centrosinistra il "farmacista buono", così hanno ribattezzato per via del suo volto rassicurante il potentino Carlo Trerotola. Proprio su di lui e sul suo presunto passato "fascista" si è concentrata gran parte della campagna elettorale. Il papà infatti era un iscritto del Msi, e lo stesso Trerotola ci ha messo del suo affermando di essere andato da giovane ai comizi di Almirante. Ghiotti ingredienti per costruire una bufala, nella fattispecie una presunta tessera Msi dello stesso Trerotola, smentita dal diretto interessato. Era un fake.

Per il M5S corre l'imprenditore potentino Antonio Mattia, che ha già indicato la sua Giunta, e promesso 60mila posti di lavoro nei prossimi dieci anni. I pentastellati giocano sul fatto di essere l'unica novità nel panorama politico, tra un centrosinistra che governa da anni e un centrodestra il cui candidato è stato indicato da Silvio Berlusconi.

Infine, c'è un'altra lista di sinistra ("La Basilicata Possibile") il cui candidato governatore è il professor Valerio Tramutoli. Anche il suo programma è molto ambizioso, promette una Lucania "carbon free" entro dieci anni. Per il docente universitario, pure dotato di una discreta dose di consenso personale, le chance di vittoria sono al lumicino.

Matera, l'incantevole città dei Sassi, qui imbiancati (Ansa)
Matera, l'incantevole città dei Sassi, qui imbiancati (Ansa)
Matera, l'incantevole città dei Sassi, qui imbiancati (Ansa)

LA LEGGE ELETTORALE E GLI SCENARI - La legge elettorale da poco approvata prevede l'elezione diretta del presidente e la doppia preferenza di genere, non il voto disgiunto.

In Basilicata prima vinceva sempre la Dc, da quando è iniziata la Seconda Repubblica (esattamente dal 1995) ha sempre vinto il centrosinistra. Ma mai come in questa occasione il centrodestra può fare il colpaccio, sfruttando l'ondata favorevole a livello nazionale, e replicare i successi in Abruzzo e Sardegna.

Vito Bardi è dato infatti favorito su Carlo Trerotola, ma il centrosinistra spera ancora nel recupero. Saranno loro due molto probabilmente a giocarsi la vittoria. Quanto al Movimento 5 Stelle, Di Maio spera di contenere i danni rispetto al disastroso risultato in Sardegna.

E che il centrodestra ci creda, e soprattutto ci tenga, a conquistare il Texas d'Italia, lo ha dimostrato Matteo Salvini, che in questi giorni ha battuto palmo a palmo la regione. Anche Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni si sono fatti vedere, come Zingaretti - sceso per appoggiare Trerotola - e lo stesso Luigi Di Maio.

Alle ultime elezioni politiche M5S ha fatto il pieno di consensi, prendendo il 44% dei voti. Poi il centrodestra a trazione Forza Italia ha superato il 25%, il centrosinistra è rimasto poco sotto il 20%.

I TEMI - I leader hanno scoperto una regione "bellissima" (lo hanno detto tutti) ma difficile da raggiungere e da visitare. E lo hanno scoperto anche molti turisti, quest'anno che Matera è Capitale europea della Cultura.

In Basilicata non ci sono autostrade, aeroporti e treni veloci.

Chi si troverà a governare dovrà subito confrontarsi con alcuni grossi problemi da risolvere. La carenza di infrastrutture in primis, ma anche il crescente spopolamento causato dalla mancanza di lavoro, due problemi in uno. C'è poi la questione ambientale e delle estrazioni petrolifere.

Una piccola regione dimenticata e spesso ignorata, la Basilicata. Mai ha visto tanti politici di rilievo nazionale calcare la sua terra come quest'anno.

Segno che il risultato che uscirà da queste regionali interessa a tutti i leader. A Salvini per confermare il trend che lo vede in uno stato di grazia, dal punto di vista elettorale. A Zingaretti per iniziare ad invertirlo, quel trend, e a dare un primo schiaffo alla Lega pigliatutto. A Di Maio per arginare il calo di consensi e i malumori interni al Movimento.

Davide Lombardi

(Unioneonline)
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