Domani inizia l’era sardista alla Regione con il passaggio di consegne tra Francesco Pigliaru e il nuovo presidente Christian Solinas, segretario nazionale del Psd’az, che, con la coalizione di centrodestra a trazione Lega Psd’az, ha sbaragliato gli altri pretendenti con un risultato difficilmente prevedibile.

Le due coalizioni principali hanno chiuso la competizione distanti tra loro di circa 25 punti percentuali, mentre i Cinquestelle sono rimasti dietro il colosso di 11 sigle, capeggiato dal leader sardista, di oltre il 40%.

L’incontro tra il presidente uscente e quello entrante è stato fissato ufficialmente domani, venerdì 22 marzo, alle ore 17 a Villa Devoto.

Lunedì, invece, è in programma il vertice del centrodestra e probabilmente prima della fine del mese di marzo si terrà la prima seduta del Consiglio Regionale per il giuramento degli eletti.

Entro l’11 aprile la Giunta dovrà essere votata dal Consiglio regionale ma, a giudicare dalle dichiarazioni di Eugenio Zoffili, leader della Lega, e dall’entusiasmo che circola in casa sardista, l’esecutivo Solinas potrebbe essere pronto molto prima.

Del resto i problemi sul campo sono tanti e il neo presidente ha sempre detto di voler iniziare, da subito, a lavorare per i sardi e per la Sardegna.

Trenta anni fa, il 10 giugno 1989, si chiudeva il mandato di Mario Melis e da allora nessun altro esponente dei Quattro Mori aveva avuto l’onore di presiedere la Giunta regionale.

Questo gravoso impegno spetta ora a Solinas che ieri è stato festeggiato dai colleghi al Senato durante il voto per la vicenda della nave Diciotti, oggi definitivamente archiviata oltre che dalla Procura di Catania anche dalle istituzioni democratiche della Repubblica, in questo caso l’aula di Palazzo Madama, che si sono espresse con la votazione richiesta dalla legge in ossequio alla procedura che regolamenta le vicende giudiziarie in capo ai ministri in carica.

Salvini ha lavorato nell’interesse del Paese, questo hanno detto ieri i senatori con un'ampia maggioranza, e quindi non può essere processato.

Un voto che segue l’entusiasmo popolare per la politica del vicepremier che continua a mietere successi a livello regionale con le ultime affermazioni in Abruzzo e nell’Isola.

Ora c’è un test importante in Basilicata dove domenica si vota per rinnovare il governo della Regione.

Se finisce come in Abruzzo e Sardegna, molti partiti dovranno porsi più di un interrogativo.

Ma le elezione europee sono troppo vicine e il tempo delle domande è scaduto.

Il prossimo 26 maggio bisogna avvicinare l’Europa ai cittadini, questo è quello che chiedono gli elettori alla politica.

L.P.
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