"Non ho mai parlato di mini-tav. Non ho mai concepito una mini-tav perché non sono un tecnico. E nessuno mai mi ha portato una mini-tav sul tavolo. Oggi qualcuno scrive che ci penso: è un'altra delle fandonie che mi vengono attribuite"

Questa la secca smentita del presidente del consiglio Giuseppe Conte alle voci secondo cui il governo avrebbe intenzione di portare avanti il progetto di alta velocità Torino-Lione, contestato dal Movimento 5 Stelle e che trova invece favore nella Lega, ma trovando però il modo di ridimensionarlo.

Il premier, in sostanza, ha ribadito che, tra le due posizioni, la sua è quella del Movimento 5 Stelle.

Ovvero, che la Tav è un'opera "inutile" e che, quindi, sarebbe opportuno stoppare, senza puntare su strade alternative.

Il numero uno di Palazzo Chigi, che in questi giorni ha preso tempo facendo sospendere la pubblicazione dei bandi, ha anche escluso l'ipotesi di dirimere la vexata quaestio attraverso una consultazione popolare.

"Non è previsto un referendum per il Tav, non ci sono gli strumenti giuridici e non è all'ordine del giorno", ha tagliato corto, a margine di un sopralluogo, in Sicilia, al cantiere della statale Agrigento-Caltanissetta.

Una risposta a distanza al governatore del Piemonte Sergio Chiamparino che, invece, il referendum ha sollecitato, senza però, ha denunciato lui stesso, ottenere risposta né dal presidente del Consiglio né dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli.

(Unioneonline/l.f.)
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