Luigi Di Maio scarica Christophe Chalencon, il leader golpista dei gilet gialli che aveva incontrato qualche giorno fa scatenando la furiosa reazione di Parigi che aveva richiamato il suo ambasciatore (che oggi rientra in Italia) a Roma.

Lo fa nel presentare il manifesto e le alleanze europee del Movimento 5 Stelle, per ora una partito croato, uno polacco, uno finlandese e uno greco.

"In questo evento - dice il leader M5S - non ci sono esponenti dei gilet gialli. C'è stata un'interlocuzione con una realtà complessa, ma non abbiamo intenzione di dialogare con chi parla di lotta armata o guerra civile. Chi presenterà quella lista dovrà essere una persona che crede nella democrazia per cambiare le cose".

La decisione del vicepremier arriva all'indomani di un'intervista a Chalencon andata in onda a "Piazza Pulita". Il leader dell'anima più violenta dei gilet gialli ha detto che per loro la visita di Di Maio e Di Battista, "con cui eravamo d'accordo su tutto", è stata molto importante.

Ha confermato i suoi propositi golpisti (peraltro espressi altre volte in occasioni pubbliche, in cui ha chiesto ai militari di rovesciare Macron) e in un fuorionda ha aggiunto. "Abbiamo dei paramilitari e militari in pensione pronti ad agire, persone che si sono ritirate dall'esercito e sono contro il potere, anche loro vogliono far cadere il governo. Oggi è tutto calmo, ma siamo sull'orlo della guerra civile. Per questo Macron ha molta, molta paura".

Ecco dunque il motivo della presa di distanza di un Di Maio piuttosto imbarazzato. E criticato anche dai suoi. Il deputato M5S Emilio Carelli ha affermato: "Probabilmente bisognava incontrarlo per capire chi fosse Chalencon, a questo punto ci voleva forse un po' più di prudenza".

(Unioneonline/L)
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