Giudizi negativi nei confronti del presidente emerito Giorgio Napolitano, così come nei riguardi dell'ex premier Silvio Berlusconi: questo quanto viene fuori dalle parole di Alessandro Di Battista, ieri in collegamento da Parigi con gli studi di Rai 3 di "Mezz'ora in Più", la trasmissione di Lucia Annunziata.

"La Francia chieda scusa per l'intervento scellerato in Libia nel 2011 - ha detto l'esponente del Movimento 5 Stelle - , deciso da Sarkozy, a cui Napolitano si è piegato in modo vile. Berlusconi ancora di più, visto che era contrario".

Secondo il pentastellato l'emergenza migranti è stata causata proprio dall'intervento militare francese del 2011. "Scellerato", appunto e con la "complicità del governo italiano di quegli anni".

"L'attuale presidente Mattarella non si sarebbe mai comportato come Napolitano sulla Libia", ha aggiunto, rifiutandosi di scusarsi, come chiesto dalla conduttrice, per l'aggettivo "vile" usato nei confronti del presidente emerito e dell'ex presidente del Consiglio. Al richiamo dell'Annunziata: "Non si attaccano le istituzioni, si deve scusare...", Di Battista ha infatti replicato: "Si scusi lei. Moriremo di politically correct. Che devo fare, devo portarmi il didò e il pongo e parlare con i fiorellini?".

Sulle parole di Di Battista si è scatenata una dura polemica.

Ad appoggiarle Fratelli d’Italia, con le parole di Giorgia Meloni ("Napolitano o si è piegato in modo vile, o ha sostenuto la guerra in Libia per totale incompetenza o perché tramava insieme alla Francia contro i nostri interessi nazionali e contro il Governo italiano che si opponeva all’intervento").

Contro Di Battista il centrosinistra: "Un piccolo esponente del M5S si permette di apostrofare un gigante come Giorgio Napolitano", dice il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci. "Di Battista si vergogni", ha tuonato l'ex ministro Delrio.

(Unioneonline/s.a.)
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