"La Tav è un progetto datato, ma aspettiamo i risultati dell'analisi dei costi e dei benefici, e davanti ai dati oggettivi faremo le nostre valutazioni".

Così Stefano Buffagni, sottosegretario M5S agli Affari regionali, in un'intervista al Corriere.

Il pentastellato attende il lavoro commissionato dal ministero di Toninelli, ma ha le idee chiare sull'opera: "Se era così importante perché in 20 anni è stato fatto poco o niente? Evidentemente qualche criticità c'è", dice, per poi virare sulla possibilità di un referendum.

"Se lo chiedono i cittadini è più che legittimo. Certo, va affrontato non con slogan e titoloni ma attraverso l'informazione, dando alla gente strumenti e dati per capire".

Buffagni parla anche delle minacce fatte ieri a Confindustria, "rea" di aver esposto la sua opinione contraria alla chiusura della sede del Parlamento europeo che si trova a Strasburgo, ventilata da Di Maio e Di Battista.

"Confindustria faccia pure politica se vuole, ma così le imprese di Stato smetteranno di finanziarla con decine di milioni, poi voglio vedere come fanno senza quei soldi", aveva detto Buffagni.

Che ribadisce il concetto: "Non è una minaccia, è una constatazione, se Confindustria fa politica le società di Stato e le partecipate dovrebbero smettere di finanziarla. Se fa bene il suo ruolo, allora ha il rispetto di tutti".

(Unioneonline/L)
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