La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal Partito democratico sul presunto conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato relativo alle modalità e ai tempi con i quali il Senato ha approvato la manovra lo scorso 30 dicembre.

A sollevarlo erano stati 37 senatori, secondo cui l'iter "a tappe forzate" della legge di bilancio avrebbe violato l'articolo 72 della Carta, in base al quale ogni testo legislativo deve essere esaminato dalla commissione di merito e votato articolo per articolo in aula.

Secondo quanto riporta una nota della Consulta, il ricorso riguardava nel dettaglio "la grave compressione dei tempi di discussione del disegno di legge, che avrebbe svuotato di significato l'esame della Commissione Bilancio e impedito ai singoli senatori di partecipare consapevolmente alla discussione e alla votazione".

I giudici costituzionali hanno anzitutto ritenuto che "i singoli parlamentari sono legittimati a sollevare conflitto di attribuzioni davanti alla Corte Costituzionale in caso di violazioni gravi e manifeste delle prerogative che la Costituzione attribuisce loro". Però, "il ricorso è stato dichiarato inammissibile".

"La contrazione dei lavori per l'approvazione del bilancio 2019 - osserva la Corte Costituzionale - è stata determinata da un insieme di fattori derivanti sia da specifiche esigenze di contesto sia da consolidate prassi parlamentari ultradecennali sia da nuove regole procedimentali".

Tutti questi fattori "hanno concorso a un'anomala accelerazione dei lavori del Senato, anche per rispettare le scadenze di fine anno imposte dalla Costituzione e dalle relative norme di attuazione, oltre che dai vincoli europei".

In queste circostanze, la Consulta "non riscontra nelle violazioni denunciate quel livello di manifesta gravità che, solo, potrebbe giustificare il suo intervento".

(Unioneonline/F)

Pd in piazza contro la legge di bilancio
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Il presidente del partito Matteo Orfini
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L'ex premier Paolo Gentiloni
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Emanuele Fiano, protagonista della bagarre di ieri in aula
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Maurizio Martina
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Il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio
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L'ex ministro della Giustizia Andrea Orlando
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Dario Corallo, giovane dem candidato alla segreteria (foto Ansa)
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