Autolesionismo M5S, con le espulsioni dei senatori maggioranza sempre più ballerina
È di soli 4 voti il margine a Palazzo Madama, e si potrebbe ulteriormente assottigliare per via dei provvedimenti pendenti con altre due senatrici M5S
Con le espulsioni decise dal collegio dei probiviri del Movimento si assottiglia sempre di più la maggioranza gialloverde al Senato, dove i numeri si fanno molto risicati.
I senatori Gregorio De Falco e Saverio De Bonis sono stati epurati (assieme agli europarlamentari Marco Valli e Giulia Moi) da M5S dopo essersi opposti al decreto sicurezza di Salvini, e ora l'alleanza ha un margine di appena quattro voti.
Numeri sempre più ballerini, dunque. La maggioranza a Palazzo Madama scatta a quota 161, se si considerano anche i senatori a vita. M5S ora ne conta 108, che aggiunti ai 57 della Lega fanno 165.
I PROVVEDIMENTI PENDENTI - E come se non bastasse, ci sono i provvedimenti disciplinari pendenti nei confronti di altre due senatrici, Elena Fattori e Paola Nugnes. Anche loro non lesinano critiche all'azione di governo e si sono opposte al decreto Salvini. Se venissero espulse, o decidessero autonomamente di dare la spallata a un governo sempre più distante dalle proprie posizioni politiche, per l'esecutivo guidato da Giuseppe Conte diventerebbe sempre più difficile far approvare i provvedimenti a Palazzo Madama.
MONTECITORIO E IL PRESSING DI BERLUSCONI - E il campanello d'allarme è suonato anche a Montecitorio, nonostante l'ampia maggioranza di cui può godere l'esecutivo alla Camera. Al voto finale sulla manovra dieci deputati M5S si sono assentati e sono stati bacchettati dal direttivo del gruppo M5S.
Tutti segnali che rinvigoriscono Silvio Berlusconi e l'operazione "scoiattolo" lanciata dal Cav per stanare i grillini delusi e formare un gruppo che dia la spallata definitiva al governo per farne nascere uno di centrodestra con Salvini appoggiato da Forza Italia, Fratelli d'Italia e dai dissidenti del Movimento.
Linea confermata durante una riunione del gruppo parlamentare forzista. "Bisogna rafforzare la fase di ascolto dei delusi pentastellati", sarebbe il concetto espresso dal Cav, convinto che sarebbero almeno 15 i senatori M5S pronti ad uscire dal gruppo on caso di crisi.
(Unioneonline/L)
