"È difficile dire oggi quale partito riuscirà a intercettare le piazze che hanno manifestato contro il governo. Sarà difficile che quel popolo del Sì sia rappresentato dalla politica tradizionale, ma la forza di quelle piazze oggi mi sembra interessante per un'altra ragione, stanno costringendo il governo a dare delle risposte su alcuni temi strategici come Tav, Terzo Valico, Gronda, e dimostrando che quando si è al governo la forza dei fatti è più forte della retorica della fuffa".

Così Matteo Renzi, in un'intervista al Foglio, attacca il governo giallo-verde e continua a sfilarsi dal Pd.

L'ex premier non partecipa alle primarie, e anche il suo sostegno a Minniti - che pur non attaccandolo sta attento a non mostrarsi troppo vicino al senatore - appare molto tiepido.

"Io penso - è l'osservazione di Renzi - anche osservando i risultati ottenuti dalla Lega in Trentino e in Alto Adige, che il consenso di Salvini sia alto ma non così come certificato dai sondaggi. E penso che il vero tema delle prossime elezioni, non solo europee, sarà riuscire a motivare quel trenta per cento di elettori che oggi non risponde alla domanda su chi andrebbe a votare. Non lo fa perché non si sente rappresentato da chi sta al governo, ma anche da chi sta all'opposizione. La partita del futuro, per chi vuole costruire un'alternativa a chi sta portando l'Italia verso il precipizio, nasce anche da qui".

E forse servono proprio per intercettare quel 30% di indecisi e non rappresentati che stanno nascendo un po' ovunque in Italia dei comitati civici di stampo renziano. Ce ne sono già 380, ha annunciato il renziano di ferro Ivan Scalfarotto. L'idea di Renzi sembra essere molto chiara: intercettare quel consenso che un Pd a guida Minniti o Zingaretti non riuscirebbe ad ottenere e sfruttarlo per andare a negoziare con il nuovo Pd che uscirà dopo il congresso.

L'ex presidente del Consiglio non risparmia un duro attacco a Salvini: "È un bluff, pensavamo fosse Batistuta ma si sta dimostrando un Oscar Derycia, e questa la capiscono solo i tifosi della fiorentina. È un leader spregiudicato nella comunicazione, ma è un doroteo quando si parla di meccanica politica e io penso che non abbia intenzione di andare a elezioni anticipate".

(Unioneonline/L)
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