A tre mesi di distanza dal crollo del Ponte Morandi, in cui sono morte 43 persone, il Decreto Genova è diventato legge.

Al Senato il provvedimento, che contiene anche misure relative ad altre emergenze ed è passato alla Camera il primo novembre, ha ottenuto 167 voti favorevoli e 49 contrari (53 gli astenuti).

In sede di dichiarazione di voto è intervenuto l'ex segretario del Partito democratico Matteo Renzi, che ha criticato il testo: "Votiamo no a questo decreto per scelta delle opposizioni: di fronte alle tragedia o si chiede alle opposizioni un patto, o si fa in modo che l'opposizione sia l'alibi per coprire le proprie incapacità".

"Nelle ore successive alla tragedia - ha affermato ancora il politico fiorentino - avete gettato fango sulle opposizioni, dicendo il falso. Di Maio sappia che non abbiamo approvato la concessione ad Autostrade, quello l'ha fatto il giovane deputato Matteo Salvini".

Il suo intervento ha scatenato una bagarre in aula.

L'intervento di Matteo Renzi (Ansa)
L'intervento di Matteo Renzi (Ansa)
L'intervento di Matteo Renzi (Ansa)

IL CONDONO PER ISCHIA - Ieri l'aula del Senato ha ripristinato il condono edilizio a Ischia, respingendo l'emendamento all'articolo 25 del Decreto Genova presentato dall'esponente di Forza Italia Urania Papatheu, che martedì era stato approvato in Commissione Ambiente e Lavoro.

Sull'emendamento il governo si era trovato per la prima volta in minoranza, grazie ai voti decisivi dei due "dissidenti" del Movimento 5 Stelle, Gregorio De Falco (che si è pronunciato a favore) e Paola Nugnes (che si è astenuta).

Si torna quindi al testo iniziale dell'articolo, con il riferimento e l'applicazione della legge 47/1985, approvata dal governo Craxi, per le istanze di condono pendenti su immobili danneggiati dal sisma del 2017.

I senatori del M5S Gregorio De Falco e Paola Nugnes (Ansa)
I senatori del M5S Gregorio De Falco e Paola Nugnes (Ansa)
I senatori del M5S Gregorio De Falco e Paola Nugnes (Ansa)

LE ACCUSE AI DUE "DISSIDENTI" DEL M5S - Intanto restano sotto accusa i due senatori "ribelli" del M5S, la cui posizione è al vaglio dei probiviri, come affermato ieri dal leader Luigi Di Maio.

Se Nugnes rischia una sospensione, De Falco potrebbe essere espulso dal Movimento: entrambe le sanzioni comporterebbero l'immediata uscita dal gruppo al Senato, con probabile passaggio a quello misto.

A difendere i due era stata nelle scorse ore un'altra esponente grillina, la senatrice Elena Fattori, con un post su Facebook.

"Un sentito grazie ai colleghi De Falco e Nugnes che hanno seguito la loro coerenza, hanno pensato prima al bene dei cittadini e dell'ambiente che agli ordini di scuderia", si legge nel messaggio, "grazie anche per il coraggio di una scelta non semplice in un clima di terrorismo psicologico lontano da ogni forma di democrazia e condivisione".

(Unioneonline/F)
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