Ora è ufficiale, l'Unione Europea ha bocciato la nota di aggiornamento al Def del governo Conte e aspetta risposte da Roma entro lunedì.

Una sorta di ultimatum, quello contenuto nella dura lettera arrivata da Bruxelles e firmata dai commissari Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis: "Il bilancio italiano mostra una deviazione senza precedenti nella storia del Patto di stabilità, dovuta ad una espansione vicina all'1% e ad una deviazione dagli obiettivi pari all'1,5%", scrive la Commissione Europea. Alla luce di tutto ciò Bruxelles mette in luce un "non rispetto particolarmente serio degli obblighi del Patto" e dà tempo all'Italia fino a lunedì 22 ottobre per rispondere.

Nella missiva la Commissione mette anche in luce il fatto che la manovra sia stata approvata nonostante non l'abbia convalidata lo stesso Ufficio parlamentare di Bilancio italiano.

"Con questa lettera - è il commento del ministro Tria, che oggi ha incontrato a Roma Pierre Moscovici - si apre un dialogo costruttivo partendo da valutazioni diverse. Dobbiamo approfondire le spiegazioni delle ragioni della nostra politica e far conoscere meglio le riforme strutturali che porteremo avanti. Così spero di poter avvicinare le nostre posizioni".

"L'Italia ha diritto di scegliere le sue priorità di bilancio, la Commissione non interferirà su scelte legittime, ma abbiamo tre domande da rivolgere al governo", spiega Moscovici. "Come finanzierà le spese nuove annunciate, chi pagherà? Qual è il percorso per il calo del debito? E perché l'ufficio parlamentare di Bilancio non ha convalidato la manovra?".

"Non siamo avversari dell'Italia, la Commissione è l'arbitro sul campo, la persona che fa rispettare le regole del gioco", ha aggiunto il commissario agli Affari Economici al termine dell'incontro con Tria.

Dopo il preannunciato no di Bruxelles, è intervenuto anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: "La lettera dell'Ue non ci preoccupa, perché la nostra non è una manovra temeraria. È una manovra ben pensata, ben costruita, ben realizzata, ed è l'unico strumento che abbiamo per assicurare crescita economica e sviluppo sociale al nostro Paese. Questo è quanto continueremo a spiegare nel corso dell'interlocuzione che proseguirà con l'Ue. Il dialogo, se costruttivo e utile, non ci spaventa".

Dopo la risposta italiana, che deve arrivare a Bruxelles entro lunedì 22 ottobre, arriverà - entro fine mese - la decisione finale di Bruxelles. Nel peggiore dei casi sarebbe una bocciatura formale con richieste di modifica.

Sarebbe la prima volta, e arriverebbe in un momento molto difficile per il nostro Paese, con lo spread che proprio oggi è schizzato a quota 327, raggiungendo vette che non toccava da cinque anni. E la bocciatura del Def è giunta a mercati chiusi. Poteva andare anche peggio.

(Unioneonline/L)
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