"Non ci faremo intimidire" e "faremo giustizia". Queste le parole del presidente Usa Barack Obama dopo la diffusione del video della decapitazione del cittadino americano Steven Sotloff, rapito e giustiziato dall'Isis. Ovvero, il gruppo jihadista che imperversa tra Siria e Iraq, seminando morte. Durante una conferenza tenuta stamane in Estonia, dove è in visita ufficiale, Obama ha definito la decapitazione di Sotloff, che segue di poche settimane quella di un altro reporter statunitense, James Foley, "un orribile atto di violenza". Obama ha anche ricordato "l'agonia" della famiglia del giornalista, che "è stato ucciso nel nome della religione, ma che amava il mondo islamico, nel quale ha viaggiato in lungo e in largo". Intanto, la comunità internazionale si prepara a prendere drastici provvedimenti per arginare la violenza islamista. Lo stesso Obama ha autorizzato l'invio di altri 350 militari nella zona e, d'accordo col Pentagono, si prepara a chiedere alle nazioni dell'Alleanza atlantica ulteriore supporto, anche in vista della formazione di una coalizione che possa intervenire direttamente sul campo. Sulla questione sono intervenuto oggi anche il premier britannico David Cameron ("Non cederemo mai al terrorismo") e quello italiano Matteo Renzi. Quest'ultimo si è detto d'accordo a valutare assieme alla Nato "azioni più decise" per contrastare la furia dello Stato islamico in Siria e Iraq. Sempre oggi, papa Francesco ha rivolto un pensiero ai cristiani che vivono e che sono perseguitati (e uccisi) nelle zone in mano ai miliziani. "Siete nel cuore della Chiesa" ha detto il Santo Padre.
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