Conclusa la trattativa per il passaggio di Versace a Kors, Donatella può rompere il silenzio.

E, intervistata dal Corriere, confessa tutto il suo entusiasmo per la vendita, che definisce un passo "importante ma difficile".

"Dovevamo osare", ha affermato, "vendere era l'unico modo per crescere".

Unico rimpianto, non aver venduto a italiani: "Nell'ultimo anno siamo stati avvicinati da francesi, americani, ma nessun italiano. Non siamo stati noi a rifiutare la partecipazione di un gruppo italiano".

L'azienda per l'occasione cambia nome in Capri Holding Limited, e i Versace hanno reinvestito parte dei ricavi nella nuova azienda, di cui continueranno a detenere una piccola parte, che secondo i calcoli del Corriere dovrebbe essere tra l'1,5 e il 2%.

Donatella Versace sarà confermata come direttrice stilistica, e spegne le polemiche - rilanciate anche da Salvini e Di Maio - sulla svendita del made in Italy: "Con questa operazione - spiega la stilista - assumeremo più persone e porteremo più lavoro in Italia".

E proprio sul nome della nuova azienda (Capri Holding Limited, ispirato all'isola campana) si potrebbe aprire la prima querelle giudiziaria.

"Fa piacere, è un riconoscimento al nome e alla fama internazionale della nostra isola: dare il nome di Capri a un'azienda che sarà di livello mondiale ci onora", ha dichiarato il sindaco Gianni De Martino. Che, seppur onorato, sta valutando la possibilità di chiede un riconoscimento economico per l'utilizzo del nome: "Dovremmo sentirci con i nostri consulenti legali per valutare il da farsi. Non credo ci siano vincoli che possano consentirci una sorta di salvaguardia del nome, ma vorrei verificare perché quello del 'diritto d'autore' è un settore molto delicato".

(Unioneonline/L)
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