I sindacati si mobilitano dopo che ieri pomeriggio, al ministero dello Sviluppo economico, si è tenuto un incontro tra le organizzazioni sindacali e il gruppo dirigente di Air Italy, sulla vertenza del personale di terra della compagnia di stanza ad Olbia.

"È stato un incontro interlocutorio", hanno dichiarato al termine del confronto in una nota congiunta il segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello, responsabile del settore trasporti, e il segretario della Cisl Sarda, Gavino Carta.

"Non comprendiamo la scelta dell'azienda di persistere nel voler trasferire da Olbia a Malpensa 51 lavoratori che potrebbero materialmente continuare a prestare la loro opera dalla attuale sede di lavoro, senza oneri a carico dell'azienda e alcun pregiudizio funzionale. Condividiamo che l'hub principale di riferimento per lo sviluppo dell'azienda debba essere lo scalo di Malpensa, ma tale crescita deve riguardare tutti gli hub, compreso la Sardegna".

Sulla stessa lunghezza d'onda Alessandro Brandanu (segretario territoriale Usb-Gallura): "Cagliari è stata chiusa diversi anni fa - ha detto ai microfoni di Videolina - e nessuno ha battuto ciglio. Ora ci sono 51 trasferimenti tra cui, forse, anche il sottoscritto, insomma due pesi e due misure anche sulla stessa terra".

Idem per Francesco Monaco, segretario territoriale Filt Cigl-Gallura: "Ci saremmo aspettati che Toninelli e Di Maio prendessero a cuore la questione e invece così non è stato. I numeri sono relativi non solo ai 51 trasferimenti ma anche ai tecnici e altre persone".

(Unioneonline/M)

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