Maestri casari, mini caseifici, tecnici e nutrizionisti, verranno coinvolti da Campagna Amica/Coldiretti Oristano in una serie di laboratori didattici sulla caseificazione.

Un'iniziativa, quella di FORMaggio 2018, volta sì all'educazione alimentare ma anche al gusto, dice Coldiretti, "per scoprire biodiversità uniche e la bontà di prodotti legati a valenze economiche e culturali del consumo locale".

Mercoledì 16 maggio, a partire dalle 10, nella scuola dell'infanzia del comune di Baratili San Pietro si terrà la prima tappa di una serie di iniziative che coinvolgeranno varie scuole e istituzioni culturali dell'Oristanese.

Nelle giornate di lavoro, introdotte e concluse dai tecnici di Coldiretti Oristano, alunni e insegnanti assisteranno alla magia della caseificazione (dal latte al formaggio, dal latte alla ricotta), che sarà spiegata passo dopo passo dal casaro Enrico Iriu.

"Oltre ad apprendere i segreti della lavorazione artigianale, ragazzi e docenti potranno degustare il prodotto e altre varietà di formaggi ovini e vaccini, con l'ausilio di esperti e nutrizionisti che ne illustreranno le caratteristiche organolettiche e nutrizionali".

Giovedì 17 maggio la rassegna si trasferirà nella scuola secondaria di Ardauli con il produttore Agostino Loi e il tecnico Pierpaolo Matta.

Il 25 maggio, dalle 17, Giovanni Busia della fattoria Su Grabiolu di Siamanna (azienda che produce formaggi a caglio vegetale), curerà la caseificazione all'Università delle Tre età di Oristano, coadiuvato dalla nutrizionista Giulia Mugheddu.

Lunedì 28 maggio, a partire dalle 10, laboratorio nella scuola primaria di via Amsicora a Oristano a cura del presidente di Agri mercato Campagna Amica Oristano, Emanuele Dedoni.

"L'Isola - scrive Giovanni Murru, presidente provinciale di Coldiretti Oristano -, rappresenta una delle Regioni d'Italia più importanti nella produzione dei formaggi. Tutte le province e i territori possiedono delle peculiarità produttive uniche. Produzioni che possiedono tutte delle qualità non riproducibili, date dal latte in relazione al territorio e al pascolo e poi alla tecnica di lavorazione e conservazione dei formaggi, alla stagionatura, alla storicità produttiva. Formaggi identitari che identificano territori e tradizioni legate ai sapori e tecniche di lavorazione, talvolta sconosciute dalla massa dei consumatori, specie dai più i giovani".

"FORMaggio 2018 - conclude il dirigente Coldiretti - si articola su azioni tese all'educazione alimentare e alla riscoperta dei sapori antichi e nuovi e al loro consumo, dove le scuole rappresentano un interlocutore attivo e privilegiato. Con la promozione del consumo e della cultura del formaggio come strumento per una sana alimentazione, tra note storiche e tecniche".

(Unioneonline/D)
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