La giunta regionale della Sardegna ha approvato una delibera per chiedere al Ministero dello Sviluppo economico il riconoscimento della situazione di Crisi Industriale "complessa" per il polo industriale di Ottana.

Il provvedimento è stato illustrato dagli assessori all'Industria e all'Ambiente Maria Grazia Piras e Donatella Spano alla manifestazione pubblica "Mai più divisi", convocata proprio a Ottana.

"Non può esserci sviluppo senza industria", si legge in una nota della Regione, dove viene anche spiegato che, nel dossier inviato al Mise, l'esecutivo guidato da Francesco Pigliaru "ha puntato molto sui nuovi investimenti delle imprese che operano nell'area industriale, vedendole come un esempio di successo per altre iniziative. Nel contempo - si aggiunge - la Regione è disponibile insieme a Mise e Invitalia ad attivare un'azione di scouting e di animazione sul territorio".

"Per rendere le aree industriali fruibili per investimenti, dovranno essere completate le bonifiche e la Giunta - ha ricordato l'assessore Spano - farà valere il principio secondo il quale 'chi inquina paga'. Inoltre, la Regione ha sottolineato lo 'sforzo finanziario' per attuare il Piano amianto: 45 milioni di euro, più altri 10 con l'ultima finanziaria".

23 ANNI DI CRISI - La nota della Regione ripercorre anche la storia dell'area, da 23 anni alle prese con enormi difficoltà economiche e sociali: "La crisi industriale del Polo di Ottana, iniziata nel lontano 1995, ha determinato, soprattutto negli ultimi 10 anni, una gravissima recessione economica e una perdita di posti di lavoro di rilevanza nazionale, con conseguente disagio sociale diffuso, non solo per le realtà imprenditoriali ma anche per l'intero indotto a esso collegato e per le popolazioni locali. Il Mise, nel dicembre del 2016, ha già inserito la zona di Ottana nell'elenco dei territori ammessi alle agevolazioni previste per le aree di crisi non complessa".

I SINDACATI - L'istanza della Regione, ha detto il portavoce del sindacato Ugl Chimici Andrea Gerardo, è "un punto di partenza in una gara iniziata e corsa da altri che hanno ormai abbandonato".

"Ci ritroviamo - aggiunge il sindacalista - a dover gestire una situazione disastrosa con classi politiche sarde ancora in carica che mentono davanti a padri di famiglia che non hanno di che alimentare la propria famiglia".

Ancora: "L'assessore all'Industria parla di gassificatore, di lavoro che arriverà, ma non parla di jointventure di aziende straniere, di soldi che vanno all'estero. Non si parla di silenzio davanti all'industria che dà lavoro alle maestranze provenienti dal continente e lascia il proprio popolo a morire di fame, e non interviene per mettere un freno, e mettere delle chiari regole".

Infine, "il Reis non dà sostegno a chi perde il lavoro, il welfare è da modificare, un disoccupato in Italia non può accedere ad un'esenzione sanitaria o alle politiche di estrema povertà perché il reddito viene calcolato sulla base dell'anno precedente, qui denunciamo la totale assenza di questa classe politica".

(Unioneonline/l.f.)
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